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mercoledì 1 aprile 2020

CARA ODISSEA



Caro Angelo,

al composto, civile e caritatevole comportamento degli italiani (le eccezioni non fanno primavera) è da contraltare la supponenza e la certezza dei virologi, immunologi, infettivologi, epidemiologi, opinionisti, e via discorrendo. Occorre distinguere fra esperti e scienziati clinici e quelli che sono degli esperti tecnici, abituati, quest'ultimi a maneggiare solo provette.
la stessa differenza, mi si perdoni l'accostamento, che passa tra un inviato che attraverso Internet, con sapiente copia e incolla, descrivono i fatti e quelli, un nome su tutti, alla Egisto Corradi che gli eventi li vivevano di persona.
Ma veniamo a noi.
Che cosa deve fare “l'ignorante” e non competente cittadino? Incominciamo, parlando delle mascherine. Per giorni ci è stato detto che erano inutili, per diventare d'improvviso obbligatorie. Vogliamo considerare i famosi tamponi?
Prima occorreva farli mirati, ora bisogna che siano fatti a tappeto.
All'inizio di questa avventura, ci rassicuravano dicendoci che era più facile che un meteorite colpisse la terra che noi ci buscassimo il coronavirus.
Un noto conduttore televisivo di una rubrica medica, megafono ufficiale dei suddetti esperti, ci rassicurava: “È una semplice influenza”. Ci siamo ritrovati una pandemia. Il coronavirus?
Solamente chi appalesava i sintomi avrebbe potuto trasmettere la malattia; ora ci ammoniscono che possiamo essere contagiati da chiunque.
RAI 3 manda in onda un servizio in cui si ipotizza la probabile creazione del virus in laboratorio. In coro, come quello della Scala, senza sbavature e incertezze sentenziano che il COVID-19 ha origine naturale. A questo, con atto di Fede, e non seguendo Galileo, ci credo. Ma, mi pongo e mi do una risposta: “Come fanno questi scienziati ad essere sicuri, visto e constatato che hanno sbagliato su tutto?”
Come sempre, ti abbraccio e ti sono vicino e ti sostengo nelle tue nobili e civili battaglie di informazione.
Teodosio De Bonis - medico

P.S.
Gli Scienziati e gli Studiosi veri stanno nei laboratori, non si imbellettano davanti alle telecamere.