Pagine

mercoledì 29 aprile 2020

La fiaba
USIGNOLO D’ORO
di Laura Margherita Volante


Usignolo D’oro era chiamato così, perché alla nascita i suoi genitori notarono un piccolo cuore d’oro dipinto sul petto. Era sempre contento rallegrando l’aria col suo canto dolce e armonioso. Un giorno vide formica Previdenza in difficoltà, mentre spingeva una briciola di pane per il suo magazzino. Usignolo D’oro subito accorse in suo aiuto, e con il becco prese la briciola con delicatezza portandogliela vicino alla sua tana. Previdenza lo ringraziò per la sua onestà e generosità d’animo. Usignolo D’oro volò felice cinguettando una bella melodia. Ad un certo punto vide un cucciolo di lupo, solo senza la sua mamma. Usignolo D’oro si avvicinò e “Ti sei perso?”, gli chiese “Come ti chiami?”. Il lupetto tutto tremante “Mi chiamo Nerino, ora la mamma mi starà cercando disperata!”, rispose accorato. “Vieni con me, mentre volo dall’alto posso vedere dove si trova la tua mamma”, lo rassicurò. Infatti, volando sopra gli alberi del bosco, senza perdere di vista Nerino, vide una lupa. “Come si chiama tua mamma? gridò. “Il suo nome è Luparossa per il pelo rosso del manto”, di rimando rispose Nerino. Usignolo D’oro allora si diresse dalla lupa, che in effetti aveva un folto pelo rossastro. “Sei tu Luparossa?”, le chiese. “Sì, sono io!”, “Ho trovato il tuo cucciolo Nerino disperso nel bosco, seguimi!”. Poco dopo mamma lupa e lupetto si leccarono felici. “Grazie Usignolo, hai proprio un cuore d’oro”, esclamò Luparossa contenta di aver ritrovato il suo lupacchiotto.
Un giorno Usignolo D’oro cadde da un ramo, mentre furtivo gatto Selvaggio stava per afferrarlo, con l’intenzione di farsene un prelibato bocconcino. Luparossa, che per caso passava di lì, si accorse del pericolo e con balzo repentino saltò addosso a Selvaggio, che impaurito se la diede a zampe levate, sgattaiolando dalle grinfie della lupa. Formica Previdenza, intanto venuta a conoscenza della cosa, con le amiche del Formicaio, portò a Usignolo per confortarlo tante bricioline e vermicini. Usignolo D’oro ber rifocillato si riprese dallo spavento e così rasserenato iniziò a cantare una dolce serenata alla sua bella usignola Beccuccia Di Rosa. Tutti gli abitanti del bosco, alle prime ombre della sera, si addormentarono tranquilli alle note melodiose di Usignolo D’oro.
La gratitudine è delle persone che non dimenticano il bene ricevuto.