di Franco Toscani
Vinicio Verzieri "Discorso interiore" |
L’ immenso oceano dei pensieri e la vita buona
Che cos'è la filosofia se non
l'amore tenace e ostinato per il "vero come intero" e per la vita
buona?
La ratio strumentale-calcolante oggi dominante considera però la filosofia
un sapere inutile e tende sistematicamente a sostituirla con la mera
"metodologia della ragione" e col sapere frammentario delle varie
scienze umano-sociali o socio-psico-pedagogiche. Non c'è spazio per la genuina
tensione veritativa della filosofia, perché questo mondo rovesciato e a testa
in giù non ne ha bisogno, anzi è infastidito da essa.
Attraverso un lavoro lungo e faticoso, un'indagine libera e aperta, la
filosofia è però ciò che consente di incamminarci - con un "immenso oceano
di pensieri" (τοσοῦτον πέλαγος λόγων, come dice
Platone nel Parmenide, 137 a)*- lungo i sentieri della verità, senza
poterla possedere, ma avvertendone in noi la grandezza, il respiro, la nobiltà.
In qualche
modo, con tutti i nostri limiti e contraddizioni, possiamo sperimentare, vivere
- non solo con le idee, ma anche con le azioni, i gesti, i sentimenti, gli
affetti, i rapporti, le situazioni e gli eventi della vita quotidiana - un po'
del profumo, dell'aria fresca della verità.
Averne
almeno il sentore, sentirla vicina e intima, amarla, custodirla, nella misura
assegnata ai mortali.
Nota
* Platone, Parmenide, 137 a, a cura di F. Ferrari,
Rizzoli, Milano 2004, pp. 240-241. La traduzione di quest'espressione platonica
proposta da Ferrari è per la verità la seguente, altrettanto valida: "un
così vasto mare di ragionamenti". Noi le preferiamo però quella proposta
da Enzo Paci nel suo saggio Il
significato del 'Parmenide' nella filosofia di Platone, Principato,
Messina-Milano 1938, p.110; libro ristampato (con una Introduzione di C. Sini) presso Bompiani, Milano 1988 (cfr. p. 79).
Il saggio paciano del 1938 tentò davvero l'avventura di attraversare l' immenso
oceano di pensieri non soltanto del Parmenide, ma dell'intera opera platonica.