È arrivato il momento di trovarci tutti in
piazza (con mascherine !) per San Siro.
Abbiamo
protocollato lettere, abbiamo chiamato esperti, abbiamo prodotto documenti
tecnici, abbiamo proposto alternative alla tremenda speculazione edilizia che
viene proposta dalle due squadre, nascosta dentro il cavallo di Troia
rappresentato dal nuovo stadio
Ora
per sottolineare l'importanza del destino
di San Siro non solo per il quartiere, ma per l’intera Milano il
Comitato di Coordinamento San Siro, insieme a molti altri Comitati
cittadini vi dà appuntamento per
martedì 14 luglio ore 18 davanti a Palazzo Marino
Occorre ripensare a una Milano
diversa.
San Siro sarà il vero test per l’ambiente
Attraverso il modo in cui l’amministrazione
comunale gestirà la vicenda del quartiere San Siro-Ippodromo si vedrà se
davvero esiste un’attenzione per i temi ambientali, la tutela della salute
pubblica, la conservazione di aree e quartieri che offrono all’intera città un
polmone verde per il benessere dei cittadini.
Lo sviluppo urbanistico delle città è in
una fase storica in cui è indispensabile l’impegno di tutti per rispondere non
solo alle grandi questioni climatiche, ma anche a quelle sanitarie.
Al di là dei proclami che esaltano una
città ecologica e vivibile, al di là delle dichiarazioni contenute in Milano
2030 che finora si sono dimostrate grondanti di contraddizioni, mostrando
il poco buono con la mano destra e nascondendo il pessimo con la mano
sinistra, sarà sullo scacchiere San Siro che si giocherà la credibilità
dell'amministrazione in ambito ambientale. Maran - a braccetto con le
squadre - vuole
1. Cementificare
l’area (di proprietà pubblica) costruendo 3 grattacieli, un hotel, un
multisala, un centro congressi e un centro commerciale e uno stadio.
2. Smantellare
un’area di verde profondo di oltre 5 ettari e abbattere oltre 100 alberi ad
alto fusto per far posto al un nuovo stadio in cambio di 2,6 ettari di arredo
urbano.
3. Cedere aree
e proprietà pubbliche a investitori e speculatori stranieri.
4. Ridurre le
entrate dell’amministrazione a beneficio dei proprietari di Inter e Milan,
cinesi e americani.
5. Trasformare
in un moncone quello che in tutto il mondo è ancora considerato uno dei
migliori stadi del mondo.
Noi vogliamo:
1. che venga considerata la ristrutturazione e la ammodernizzazione del
Meazza. Ciò è possibile, con costi e tempi ridotti;
2. che venga organizzato un autorevole e assolutamente indipendente parere
terzo sulla ristrutturazione;
3. che un terreno pubblico e quindi dei cittadini non venga consegnato nelle
mani di speculatori immobiliari privati;
4. che non venga costruito il nuovo stadio e nemmeno che il Meazza venga
“rifunzionalizzato” riducendolo a un moncone, per di più a spese del Comune
(ben 74 milioni);
5. che venga rispettata l’identità di quartiere, da sempre votato al verde e
allo sport;
6. che vengano rispettati i diritti dei residenti che verrebbero gravati da un
aumentato carico urbanistico con conseguente aumento di inquinamento.
RISTRUTTURARE IL MEAZZA SI
PUO’
(nonostante quello che vogliono far
credere)
Non ci sarebbe necessità di costruire un
nuovo stadio, il verde verrebbe conservato, si risparmierebbero
quattrini che potrebbero essere impiegati per portare a verde anche i
parcheggi, organizzare parcheggi sotterranei, riqualificare l'area.
È evidente a tutti che la strada non è la
cementificazione a oltranza. Milano non può permettersi di perdere più
nemmeno un metro di verde!
Qui l'evento sulla pagina Facebook, in
continuo aggiornamento https://www.facebook.com/events/702770357238183/
Per altri dettagli sulle azioni del
Comitato Coordinamento San Siro far riferimento al sito www.coordinamentosansiro.it e
alle newsletter https://coordinamentosansiro.it/index.php/newsletter-archivio
[*Presidente Coordinamento San Siro]
348-760 7054