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lunedì 6 luglio 2020

DIFENDERE SAN SIRO
di Gabriella Bruschi*


È arrivato il momento di trovarci tutti in piazza (con mascherine !) per San Siro. 

Abbiamo protocollato lettere, abbiamo chiamato esperti, abbiamo prodotto documenti tecnici, abbiamo proposto alternative alla tremenda speculazione edilizia che viene proposta dalle due squadre, nascosta dentro il cavallo di Troia rappresentato dal nuovo stadio

Ora 
per sottolineare l'importanza del destino di San Siro non solo per il quartiere, ma per l’intera Milano il Comitato di Coordinamento San Siro, insieme a molti altri Comitati cittadini vi dà appuntamento per

martedì 14 luglio ore 18 davanti a Palazzo Marino

Occorre ripensare a una Milano diversa. 
San Siro sarà il vero test per l’ambiente

Attraverso il modo in cui l’amministrazione comunale gestirà la vicenda del quartiere San Siro-Ippodromo si vedrà se davvero esiste un’attenzione per i temi ambientali, la tutela della salute pubblica, la conservazione di aree e quartieri che offrono all’intera città un polmone verde per il benessere dei cittadini.
Lo sviluppo urbanistico delle città è in una fase storica in cui è indispensabile l’impegno di tutti per rispondere non solo alle grandi questioni climatiche, ma anche a quelle sanitarie. 
Al di là dei proclami che esaltano una città ecologica e vivibile, al di là delle dichiarazioni contenute in Milano 2030 che finora si sono dimostrate grondanti di contraddizioni, mostrando il poco buono con la mano destra e nascondendo il pessimo con la mano sinistra, sarà sullo scacchiere San Siro che si giocherà la credibilità dell'amministrazione in ambito ambientale. Maran - a braccetto con le squadre - vuole 

1. Cementificare l’area (di proprietà pubblica) costruendo 3 grattacieli, un hotel, un multisala, un centro congressi e un centro commerciale e uno stadio. 
2. Smantellare un’area di verde profondo di oltre 5 ettari e abbattere oltre 100 alberi ad alto fusto per far posto al un nuovo stadio in cambio di 2,6 ettari di arredo urbano. 
3. Cedere aree e proprietà pubbliche a investitori e speculatori stranieri. 
4. Ridurre le entrate dell’amministrazione a beneficio dei proprietari di Inter e Milan, cinesi e americani. 
5. Trasformare in un moncone quello che in tutto il mondo è ancora considerato uno dei migliori stadi del mondo. 

Noi vogliamo:
1. che venga considerata la ristrutturazione e la ammodernizzazione del Meazza. Ciò è possibile, con costi e tempi ridotti;
2. che venga organizzato un autorevole e assolutamente indipendente parere terzo sulla ristrutturazione; 
3. che un terreno pubblico e quindi dei cittadini non venga consegnato nelle mani di speculatori immobiliari privati;
4. che non venga costruito il nuovo stadio e nemmeno che il Meazza venga “rifunzionalizzato” riducendolo a un moncone, per di più a spese del Comune (ben 74 milioni);
5. che venga rispettata l’identità di quartiere, da sempre votato al verde e allo sport;
6. che vengano rispettati i diritti dei residenti che verrebbero gravati da un aumentato carico urbanistico con conseguente aumento di inquinamento.

RISTRUTTURARE IL MEAZZA SI PUO’  
(nonostante quello che vogliono far credere) 

Non ci sarebbe necessità di costruire un nuovo stadio, il verde verrebbe conservato, si risparmierebbero quattrini che potrebbero essere impiegati per portare a verde anche i parcheggi, organizzare parcheggi sotterranei, riqualificare l'area. 

È evidente a tutti che la strada non è la cementificazione a oltranza. Milano non può permettersi di perdere più nemmeno un metro di verde! 
Qui l'evento sulla pagina Facebook, in continuo aggiornamento https://www.facebook.com/events/702770357238183/

Per altri dettagli sulle azioni del Comitato Coordinamento San Siro far riferimento al sito www.coordinamentosansiro.it e alle newsletter https://coordinamentosansiro.it/index.php/newsletter-archivio
e se puoi, sostienici!

[*Presidente Coordinamento San Siro]
348-760 7054