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domenica 5 luglio 2020

Lingua Italiana
PERCHÉ VE NE VERGOGNATE?




Il provinciale si illude di essere moderno (à la page), scimmiottando acriticamente ciò che crede d’essere sempre migliore del suoAssomiglia tanto a quello stupido che, sedotto dalla pubblicità, si è liberato dei vecchi, belli e solidi mobili della nonna, per correre a comprarsi quelli tanto ‘moderni’, ma di truciolatoEcco, credo che per molti aspetti, verso la nostra antica e meravigliosa lingua italiana ci si comporti, pressappoco, allo stesso modo”.
Angelo Gaccione


Il nostro potere è solo di persuasione, ma ciò non ci esime da richiamare tutti a un dovere di sobrietà nell’uso della lingua, che va innanzitutto rispettata. Dobbiamo avere fiducia nella nostra lingua italiana, nella sua bellezza, nella sua chiarezza, nella sua limpidezza. Ecco perché va fermata l’imbarazzante epidemia di parole straniere, quasi tutte inglesi, che ci sommerge. Spesso dietro il ricorso a una parola inglese si nasconde il nulla. Bisogna imparare a usare sempre il corrispettivo italiano se questo esiste nel nostro vocabolario”. Lo ha detto all’Adnkronos il professore Claudio Marazzini, appena rieletto presidente dell’Accademia della Crusca per il terzo mandato, deprecando “l’inutile ricorso” ai forestierismi, ormai tutti anglismi.
“Le polemiche sulla lingua sono sempre esistite e sempre esisteranno - spiega il linguista - perché la lingua si evolve con la società. In questo scenario l’azione dell’Accademia della Crusca avviene con equilibrio ma non con atteggiamento rinunciatario. Non va fatta una battaglia indifferenziata contro le parole straniere, perché sarebbe non solo perdente ma inutile”. “Non ci dimenticheremo di prendere posizione in maniera ferma ogni qual volta la lingua italiana sia aggredita o privata dei suoi diritti.”, chiarisce Marazzini. “Recovery fund” è “un termine linguistico inventato in sede europea e quindi tecnicamente capisco che sia fatto ricorso all’uso dell’inglese. Mi auguro, però, che quando si parla di questo argomento in Italia, per far comprendere agli italiani di cosa si sta parlando, si impieghi un’espressione in lingua italiana del tipo ‘piano per la ripartenza’ o ‘piano per la ricostruzione’”.