La
poesia
Achille
I
ruscelli di Tracia diventano mari,
la
ghiaia del torrente spinta verso
il
salto della cascata
è
come i miei sogni che seguo con occhi rapiti
ancora
una volta.
Li
stringo come ciottoli tra le mani di un bambino
che
li ruba alle anse del fiume.
L'ebrezza
della battaglia mi scalderà,
combatterò
su questa terra d'Asia,
danzerà
la guerra nel mio corpo.
Amico,
amante, fratello,
diverrò
presto cenere,
la
furia ad animare greche schiere,
lontano
ricordo di stanche menti.
Tu
lo sai,
la
luce che ho negli occhi,
conduce
al regno oscuro dei morti.
Lorenzo
Bonfitto