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lunedì 7 settembre 2020

PREMIO ‘FRANCIACORTA’ AD ANGELO GACCIONE
Nel nome della cultura, del vino, e di un territorio d'eccellenza.  
di Federico Migliorati 

Gaccione assiene alla signora Berlucchi

Lo scrittore Angelo Gaccione, l’enologo inventore del “metodo Franciacorta” Franco Ziliani, la presidente dell’azienda Fratelli Berlucchi Pia Donata Berlucchi e la vulcanica imprenditrice vitivinicola Mariuccia Ambrosini sono il quartetto che ha tenuto banco alla prima edizione del Premio Nazionale Letterario e di Cultura Franciacorta andato in scena lo scorso 5 settembre nella meravigliosa cornice del Castello di Bornato, gentilmente messo a disposizione dalla contessa Luisa Orlando. Quattro nomi, tra i tanti, che hanno consentito alla manifestazione di ottenere un notevole successo e che punta a farsi largo nei prossimi anni per promuovere, tramite la cultura, il ruolo internazionale del territorio della Franciacorta. Presentata dalla giornalista monteclarense Marzia Borzi, subentrata alla collega Anna Della Moretta fermata da un infortunio, la cerimonia si è snodata in due parti, la prima tenutasi nella splendida Sala dei Pavoni con i discorsi di rito e le premiazioni, la seconda andata in scena nel cortile esterno alla presenza di un folto pubblico che ha potuto assistere a un’inedita conversazione con l’autore tra Berlucchi e lo stesso Gaccione. È quest’ultimo, autore con 40 libri al suo attivo, poeta, saggista e scrittore da oltre 50 anni, il vincitore a cui è stato assegnato dalla giuria il Premio Franciacorta per la raccolta di racconti “L’incendio di Roccabruna”, “opera che – si legge nella motivazione – si configura come un volume stilisticamente molto curato e di grande forza espressiva. È composto da 15 storie a tinte forti e, per molti versi, estreme, che l’autore sa condurre con abile e seducente maestria. Gaccione è lo scrittore che più d’ogni altro, in questi anni, ha ridato nobiltà al racconto italiano e difeso come pochi questa difficile forma espressiva. L’incendio di Roccabruna riconferma le sue doti di affabulatore”. 

Un momento della premiazione
Oltre alla pergamena è stato consegnato al vincitore un dipinto di Paride Mattanza significante il valore della vita. Numerosi gli interventi delle autorità presenti tra i quali quelli del Viceprefetto di Brescia Stefano Simeone (“il periodo di lockdown ci ha costretto a fermarci e anche a riscoprire il piacere perso della lettura, ben vengano dunque premi letterari come questo”), del padrone di casa, il Sindaco di Cazzago S. Martino Antonio Mossini (“il Premio si inserisce nell’antichissima storia di Bornato che risale a duemila anni fa e che rappresenta un’area mercatale legata soprattutto al ruolo di centro vinicolo della Franciacorta”), del Vicario zonale don Giuliano Massardi in rappresentanza del Vescovo di Brescia (“la speranza di superare un periodo difficile come quello che stiamo vivendo passa anche dalla cultura e dai premi letterari”) e del Presidente di “Terra di Franciacorta” Francesco Pasini Inverardi, brand che ricomprende 22 comuni della zona (“puntiamo a valorizzare il nostro territorio al pari del marchio che ben conosciamo. Siamo una realtà giovane, nata due anni fa, e puntiamo a fare bene”). Impreziosita dalle musiche del duo Tonberries composto da Manuel Selimi al violino e da Davide Facchini alla chitarra classica, e dalle letture di alcuni brani del volume vincitore a cura della lettrice Laura Cerati con le musiche della clarinettista Simona Ghirardello, la cerimonia ha visto anche la consegna di alcuni riconoscimenti da parte dei coordinatori del Premio Giovanna Oldani, Alessandro Calabrìa, Pippo Puma e Oliviero Arzuffi a un emozionato Franco Ziliani, protagonista indiscusso della Franciacorta e al quale  il Premio è stato dedicato, a Pia Berlucchi, alla contessa Orlando, al sindaco Mossini e all’artista Mattanza. 
Franco Ziliani premiato
con pergamena

A seguire, nel cortile, interessante conversazione tra Berlucchi e Gaccione moderata da Borzi sui racconti inseriti nella raccolta “L’incendio di Roccabruna” che narrano di storie antiche di barbarie e violenza, ma anche di speranza e di amore sullo sfondo di una Calabria, terra dell’autore, aspra e ruvida. Pia Berlucchi ha messo in mostra la sua sagace e attenta lettura del volume e una conoscenza ampia della letteratura italiana. Tra gli interventi del pubblico particolarmente efficace quello di Pietro Gibellini, docente e critico letterario nonché componente del Premio Strega, che ha richiamato l’importanza del genere del racconto in un’epoca che sembra attirata esclusivamente dal romanzo, spesso di scarsa qualità. A chiusura della manifestazione Mariuccia Ambrosini, vero e proprio deus ex machina dell’iniziativa, ha ricordato la presenza della ventina di cantine e aziende vitivinicole che hanno contribuito anche a rendere possibile il ricco buffet finale con i prodotti del territorio e l’ottimo abbinamento con i vini Franciacorta. Un’ideale conclusione per una manifestazione che ha visto insieme soggetti del mondo culturale ed economico in grado di fare sintesi per un obiettivo comune e pienamente riuscito.

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Premio dedicato a Franco Ziliani

Franco Ziliani


Franco Ziliani, classe 1931, nasce a Travagliato da una famiglia di commercianti di vino. Franco si specializza in enologia, sognando di produrre, un giorno, un vino molto simile allo Champagne. Nel 1955, l’incontro con Guido Berlucchi a Palazzo Lana Berlucchi si rivelerà decisivo e lo porterà a realizzare il suo sogno nel 1961, anno in cui – superate le difficoltà iniziali – vengono prodotte le prime 3000 bottiglie di spumante Metodo Classico. Il vino è eccellente: Ziliani lo battezza Pinot di Franciacorta, con un’intuizione che si dimostrerà vincente: è, infatti, la prima volta che Franciacorta, il nome geografico della zona, appare su un’etichetta vinicola, modificandone completamente la sorte.


ALBUM

Arzuffi con Luisa Orlando

Calabrìa con Berlucchi

 
Ambrosini premia il Sindaco
Mossini

 
Ospiti nella Sala dei Pavoni


Il saluto del viceprefetto
Stefano Simeone

L'intervento del presidente
"Terra di Franciacorta"
Francesco Pasini Inverardi


Un momento della conversazione
sul libro

[Foto di Federico Migliorati]