Nel nome della cultura, del vino, e di un territorio d'eccellenza.
di
Federico Migliorati
Gaccione assiene alla signora Berlucchi |
Lo scrittore Angelo Gaccione, l’enologo
inventore del “metodo Franciacorta” Franco Ziliani, la presidente dell’azienda
Fratelli Berlucchi Pia Donata Berlucchi e la vulcanica imprenditrice
vitivinicola Mariuccia Ambrosini sono il quartetto che ha tenuto banco alla
prima edizione del Premio Nazionale Letterario e di Cultura Franciacorta andato
in scena lo scorso 5 settembre nella meravigliosa cornice del Castello di
Bornato, gentilmente messo a disposizione dalla contessa Luisa Orlando. Quattro
nomi, tra i tanti, che hanno consentito alla manifestazione di ottenere un
notevole successo e che punta a farsi largo nei prossimi anni per promuovere,
tramite la cultura, il ruolo internazionale del territorio della Franciacorta.
Presentata dalla giornalista monteclarense Marzia Borzi, subentrata alla
collega Anna Della Moretta fermata da un infortunio, la cerimonia si è snodata
in due parti, la prima tenutasi nella splendida Sala dei Pavoni con i discorsi
di rito e le premiazioni, la seconda andata in scena nel cortile esterno alla
presenza di un folto pubblico che ha potuto assistere a un’inedita
conversazione con l’autore tra Berlucchi e lo stesso Gaccione. È quest’ultimo,
autore con 40 libri al suo attivo, poeta, saggista e scrittore da oltre 50
anni, il vincitore a cui è stato assegnato dalla giuria il Premio Franciacorta
per la raccolta di racconti “L’incendio di Roccabruna”, “opera che – si
legge nella motivazione – si configura come un volume stilisticamente molto
curato e di grande forza espressiva. È composto da 15 storie a tinte forti e,
per molti versi, estreme, che l’autore sa condurre con abile e seducente
maestria. Gaccione è lo scrittore che più d’ogni altro, in questi anni, ha
ridato nobiltà al racconto italiano e difeso come pochi questa difficile forma
espressiva. L’incendio di Roccabruna riconferma le sue doti di
affabulatore”.
Un momento della premiazione |
Oltre alla pergamena è stato consegnato al vincitore un dipinto
di Paride Mattanza significante il valore della vita. Numerosi gli interventi
delle autorità presenti tra i quali quelli del Viceprefetto di Brescia Stefano
Simeone (“il periodo di lockdown ci ha costretto a fermarci e anche a
riscoprire il piacere perso della lettura, ben vengano dunque premi letterari
come questo”), del padrone di casa, il Sindaco di Cazzago S. Martino Antonio
Mossini (“il Premio si inserisce nell’antichissima storia di Bornato che risale
a duemila anni fa e che rappresenta un’area mercatale legata soprattutto al
ruolo di centro vinicolo della Franciacorta”), del Vicario zonale don Giuliano
Massardi in rappresentanza del Vescovo di Brescia (“la speranza di superare un
periodo difficile come quello che stiamo vivendo passa anche dalla cultura e
dai premi letterari”) e del Presidente di “Terra di Franciacorta” Francesco
Pasini Inverardi, brand che ricomprende 22 comuni della zona (“puntiamo a
valorizzare il nostro territorio al pari del marchio che ben conosciamo. Siamo
una realtà giovane, nata due anni fa, e puntiamo a fare bene”). Impreziosita
dalle musiche del duo Tonberries composto da Manuel Selimi al violino
e da Davide Facchini alla chitarra classica, e dalle letture di alcuni brani
del volume vincitore a cura della lettrice Laura Cerati con le musiche della
clarinettista Simona Ghirardello, la cerimonia ha visto anche la consegna di
alcuni riconoscimenti da parte dei coordinatori del Premio Giovanna Oldani,
Alessandro Calabrìa, Pippo Puma e Oliviero Arzuffi a un emozionato Franco
Ziliani, protagonista indiscusso della Franciacorta e al quale il Premio è stato dedicato, a Pia Berlucchi,
alla contessa Orlando, al sindaco Mossini e all’artista Mattanza.
Franco Ziliani premiato con pergamena |
A seguire,
nel cortile, interessante conversazione tra Berlucchi e Gaccione moderata da
Borzi sui racconti inseriti nella raccolta “L’incendio di Roccabruna”
che narrano di storie antiche di barbarie e violenza, ma anche di speranza e di
amore sullo sfondo di una Calabria, terra dell’autore, aspra e ruvida. Pia
Berlucchi ha messo in mostra la sua sagace e attenta lettura del volume e una
conoscenza ampia della letteratura italiana. Tra gli interventi del pubblico
particolarmente efficace quello di Pietro Gibellini, docente e critico
letterario nonché componente del Premio Strega, che ha richiamato l’importanza
del genere del racconto in un’epoca che sembra attirata esclusivamente dal
romanzo, spesso di scarsa qualità. A chiusura della manifestazione Mariuccia
Ambrosini, vero e proprio deus ex machina dell’iniziativa, ha ricordato la
presenza della ventina di cantine e aziende vitivinicole che hanno contribuito anche
a rendere possibile il ricco buffet finale con i prodotti del territorio e
l’ottimo abbinamento con i vini Franciacorta. Un’ideale conclusione per una
manifestazione che ha visto insieme soggetti del mondo culturale ed economico
in grado di fare sintesi per un obiettivo comune e pienamente riuscito.
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Premio dedicato a Franco Ziliani
Franco Ziliani |
Franco Ziliani, classe 1931, nasce
a Travagliato da una famiglia di commercianti di vino. Franco si specializza in
enologia, sognando di produrre, un giorno, un vino molto simile allo Champagne.
Nel 1955, l’incontro con Guido Berlucchi a Palazzo Lana Berlucchi si rivelerà
decisivo e lo porterà a realizzare il suo sogno nel 1961, anno in cui –
superate le difficoltà iniziali – vengono prodotte le prime 3000 bottiglie di
spumante Metodo Classico. Il vino è eccellente: Ziliani lo battezza Pinot di
Franciacorta, con un’intuizione che si dimostrerà vincente: è, infatti, la
prima volta che Franciacorta, il nome geografico della zona, appare su
un’etichetta vinicola, modificandone completamente la sorte.
ALBUM
Arzuffi con Luisa Orlando |
Calabrìa con Berlucchi |
Il saluto del viceprefetto Stefano Simeone |
L'intervento del presidente "Terra di Franciacorta" Francesco Pasini Inverardi |
Un momento della conversazione sul libro |
[Foto di Federico Migliorati]