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venerdì 4 settembre 2020

UNA NOTA PER L’INCENDIO
di Alessandro Calabrìa

Angelo Gaccione

Angelo Gaccione, con L’incendio di Roccabruna, va oltre la cultura e narrazione meridionalistica dalle consuete tinte vivaci e cupe, per arrivare ad attingere all’inconscio collettivo nel rapporto universale e drammatico tra male e bene di tutti i tempi. La spaventosa rappresentazione del male, che emerge quasi incredibilmente e inconsapevolmente dagli esseri umani ridotti alla disperazione e alla fame o sfigurati da superstizione e ignoranza, risulta uno sconsolante prodotto umano, senza alcuna interferenza della natura. Dunque un male redimibile, come emerge a sprazzi dagli stessi racconti in cui la descrizione del male non è compiaciuta e corteggiata, ma asciutta e distaccata.  
Occorre dire che la sensibilità dell’autore per la ingiusta sorte degli ultimi supera ogni barriera ideologica, in adesione ad uno spirito superiore di fratellanza che non fa sconti a nessuna visione politica. Da cui una credibilità narrativa intatta e oggettiva.
Lo stile è piacevole e spesso incalzante; lo stacco narrativo nella forma dei racconti brevi rende appagante la compiutezza delle storie, perciò la lettura scorre gustosa. Non è affatto facile racchiudere in poche pagine un senso storico e sociale denso con una cifra stilistica adeguata. Che questo libro sia incipitario di una nuova e smagliante stagione narrativistica italiana.   



Angelo Gaccione
L’incendio di Roccabruna
Ed. Di Felice 2019
Pagg. 128 € 12,00