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mercoledì 14 ottobre 2020

EPITAFFI
di Angelo Gaccione


 
“Epitaffio per Gaccione: Non veniva premiato per manifesta superiorità” (Teodosio De Bonis). L’autore di questo epitaffio è un goliardo giocherellone dotato di uno spiccato senso dell’umorismo. È arrivato persino a costituire un binomio per proporre, a quanti vorranno in anticipo sui tempi del trapasso, iscrizioni funebri da fare incidere sulle loro tombe, quando verrà il momento. La sua, di iscrizione, se l’è preparata da tempo e così recita: “Era prossimo alla meta…”. Volendo a nostra volta come lui celiare su un argomento per nulla allegro, potremmo completare quei sospensivi con l’aggiunta “e l’ha raggiunta”.
Non sappiamo se quello di Teodosio De Bonis sia un modo di esorcizzare con l’ironia un evento temuto e definitivo com’è la morte. Lui è un credente e come tale dovrebbe essere molto più sereno di chi fede non ha, certo com’è di essere accolto alla meta da san Pietro in Paradiso per l’eternità. Se vi fate un giro (virtuale) su Internet, di lapidi con iscrizioni spiritose ne trovate parecchie. Si va da un: “Ve l’avevo detto che non mi sentivo bene”, ad un più rassicurante: “Tranquilli. È solo sonno arretrato”.
L’umorismo nero ha una solida tradizione e cerca, nei limiti delle sue possibilità, di fare da controcanto alla serena visione stoica degli epicurei: Quando c’è la morte non ci sono io, e quando ci sono io non c’è la morte.

De Bonis all'opera

Sappiamo che la vita per noi umani non è altro che semplice possibilità, un puro gioco del destino. Si può venire al mondo, ma anche no. Quelli che non verranno al mondo nulla sapranno di esso, e tanto meno della vita e della morte. Quelli che al mondo sono venuti, avranno imparato che l’esistenza non ha scopo alcuno, alcuna finalità, e la certezza incontrovertibile che chi viene al mondo è destinato definitivamente a sparire, a diventare polvere. Di scopo possiamo dargliene uno noi, con qualche opera decente e un comportamento meno infame, per rendere la vita di quelli che ci succederanno meno dolorosa.
Se ci guardiamo intorno, il panorama non è rassicurante. Pensiamo soltanto a quale sottospecie umana è affidata la valigetta nera con i comandi per la guerra nucleare in America, o a quella altrettanto inquietante in Russia; ma sono solo due esempi fra i tanti da un capo all’altro dei Cinque Continenti. Non che la stragrande maggioranza dei governati sia migliore, o non contribuisca attivamente all’indegnità del mondo e della storia, come si vede ad occhio nudo.
Siamo partiti da un argomento frivolo e siamo approdati ad un discorso greve e serio. Non era questo lo scopo, perciò torniamo a bomba, come si dice con un lemma orribile. Mi dispiace deludere De Bonis, ma sulla mia tomba non ci sarà alcuna iscrizione per il semplice fatto che non ci sarà una tomba. Mi farò cremare in modo da evitare il fastidio a chi resta, di essere costretto a venire in un luogo poco allegro, e soprattutto perché ho negli occhi la visione desolata di certe tombe e di certi cimiteri. Quanto al suo epitaffio, beh, non è proprio vero: qualche buon premio l’ho vinto.