“Epitaffio
per Gaccione: Non veniva premiato per manifesta superiorità” (Teodosio
De Bonis). L’autore di questo epitaffio è un goliardo giocherellone dotato di
uno spiccato senso dell’umorismo. È arrivato persino a costituire un binomio
per proporre, a quanti vorranno in anticipo sui tempi del trapasso, iscrizioni
funebri da fare incidere sulle loro tombe, quando verrà il momento. La sua, di
iscrizione, se l’è preparata da tempo e così recita: “Era prossimo alla meta…”.
Volendo a nostra volta come lui celiare su un argomento per nulla allegro,
potremmo completare quei sospensivi con l’aggiunta “e l’ha raggiunta”. Non
sappiamo se quello di Teodosio De Bonis sia un modo di esorcizzare con l’ironia
un evento temuto e definitivo com’è la morte. Lui è un credente e come tale
dovrebbe essere molto più sereno di chi fede non ha, certo com’è di essere
accolto alla meta da san Pietro in Paradiso per l’eternità. Se vi fate un giro
(virtuale) su Internet, di lapidi con iscrizioni spiritose ne trovate
parecchie. Si va da un: “Ve l’avevo detto che non mi sentivo bene”, ad
un più rassicurante: “Tranquilli. È solo sonno arretrato”. L’umorismo
nero ha una solida tradizione e cerca, nei limiti delle sue possibilità, di
fare da controcanto alla serena visione stoica degli epicurei: Quando c’è la
morte non ci sono io, e quando ci sono io non c’è la morte.
De Bonis all'opera
Sappiamo
che la vita per noi umani non è altro che semplice possibilità, un puro gioco
del destino. Si può venire al mondo, ma anche no. Quelli che non verranno al
mondo nulla sapranno di esso, e tanto meno della vita e della morte. Quelli che
al mondo sono venuti, avranno imparato che l’esistenza non ha scopo alcuno,
alcuna finalità, e la certezza incontrovertibile che chi viene al mondo è
destinato definitivamente a sparire, a diventare polvere. Di scopo possiamo
dargliene uno noi, con qualche opera decente e un comportamento meno infame,
per rendere la vita di quelli che ci succederanno meno dolorosa. Se
ci guardiamo intorno, il panorama non è rassicurante. Pensiamo soltanto a quale
sottospecie umana è affidata la valigetta nera con i comandi per la guerra
nucleare in America, o a quella altrettanto inquietante in Russia; ma sono solo
due esempi fra i tanti da un capo all’altro dei Cinque Continenti. Non che la
stragrande maggioranza dei governati sia migliore, o noncontribuisca attivamente all’indegnità del
mondo e della storia, come si vede ad occhio nudo. Siamo
partiti da un argomento frivolo e siamo approdati ad un discorso greve e serio.
Non era questo lo scopo, perciò torniamo a bomba, come si dice con un
lemma orribile. Mi dispiace deludere De Bonis, ma sulla mia tomba non ci sarà
alcuna iscrizione per il semplice fatto che non ci sarà una tomba. Mi farò
cremare in modo da evitare il fastidio a chi resta, di essere costretto a
venire in un luogo poco allegro, e soprattutto perché ho negli occhi la visione
desolata di certe tombe e di certi cimiteri. Quanto al suo epitaffio, beh, non
è proprio vero: qualche buon premio l’ho vinto.