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venerdì 2 ottobre 2020

ROMPERE CON LE VECCHIE LOGICHE


Luciano Gattinoni

Il 30 settembre scorso, il professore emerito Luciano Gattinoni, ha inviato al ministro dell’Università Gaetano Manfredi, la lettera che qui pubblichiamo. Due giorni dopo l’economista e noto intellettuale milanese, Marco Vitale, ha aggiunto la sua voce con una lettera aperta al ministro a supporto di quanto segnala Gattinoni, e aggiungendo altre importanti questioni. “Odissea” si associa a queste due autorevoli ed importanti personalità, e si aspetta dal Ministero una decisione rapida e fattiva. I lettori, e quanti condividono questa iniziativa, possono scrivere alla segreteria del ministro alla seguente email:  segreteria.ministro@miur.it  


Il ministro Gaetano Manfredi

Milano 30 settembre 2020

Egregio Ministro,

Sono Professore Emerito dell'Università degli Studi di Milano, attualmente Gast Professor in Anestesia e Rianimazione all'Università di Göttingen (Germania). Credo che l'Università Italiana, quantomeno nel mio settore, non abbia molto da invidiare a più titolate Università internazionali. È inutile sottolineare a Lei che il livello dell'Università dipende da quello dei singoli docenti, la cui qualità deriva da un'accurata selezione. Attualmente è invalso l'uso, di proroga in proroga, delle Procedure di chiamata "riservate" che, da eccezione, sono diventate regola. Sfortunatamente, l'endogamia è madre di cretinismo. Mi risulta che nella mia specialità, Anestesia e Rianimazione, tutti i prossimi concorsi, promossi da Università differenti, siano riservati. Le conseguenze devastanti sulla qualità non si vedranno subito, ma fra 5-10 anni. Incredibilmente nessuno ne parla, nessuno protesta e molti professori, anzi, sono felici di questo comodo stallo. Si è arrivati al punto che l'attuale rettore dell'Università degli Studi di Milano ha fatto della "difesa degli interni" la sua campagna elettorale. Credo sia doveroso un suo intervento a difesa della sostanza e della credibilità dell'istituzione di cui Ella è Ministro. 
Luciano Gattinoni.

P.S. Non so se mai leggerà questa lettera, ma chiunque l'abbia per le mani, rifletta un momento prima di cestinarla.   

    

Una veduta del policlinico di Milano
da via Francesco Sforza

 

Milano 2 ottobre 2020

Ministro dell’Università
Gaetano Manfredi
MIUR


LETTERA APERTA


Marco Vitale

Egregio Ministro,

ho avuto occasione di leggere la lettera a Lei inviata da Luciano Gattinoni, professore Emerito dell’Università degli Studi di Milano e, attualmente, Gast Professor in Anestesia e Rianimazione all’Università di Goettingen (Germania). Conosco il prof. Gattinoni da 25 anni, quando lui era direttore scientifico dello storico Ospedale Policlinico di Milano del quale io ero commissario straordinario. So che è una persona che dice quello che pensa e che pensa quello che dice. Per questo l’allarme che egli lancia nella sua lettera è, sicuramente, un allarme serio e fondato. Lui lo riferisce ad una disciplina che ha onorato con una attività didattica e professionale ai massimi livelli internazionali, tanto è vero che appena ha superato i limiti d’età posti improvvidamente dall’Università italiana, è stato subito invitato da una storica università tedesca dove opera da parecchi anni. Ma, forse, il suo allarme si estende ad altre discipline. Ho apprezzato il Suo lavoro come Ministro che parla poco e opera molto, come Lei ha illustrato in una recente bella intervista. È la combinazione di questi due fattori, l’antica fondata altissima stima che ho per Gattinoni e il recente apprezzamento per il Suo sobrio e da noi inusuale stile di amministratore pubblico, che mi induce a scriverLe, per sollecitare una risposta al prof. Gattinoni e ad auspicare che questa risposta sia pubblica, come il tema merita.
  
L'Università Statale di Milano
        
Oggi i nostri governanti sono quasi ebbri nell’attesa messianica dei “soldi” europei intesi come una specie di bengodi. Ma Lei che è, se non erro, meridionale dovrebbe conoscere che i “soldi” senza “software” servono a poco ed anzi possono fare danni, come ne hanno fatto al Mezzogiorno in decenni di sconsiderato assistenzialismo. I “soldi” europei (se e quando verranno) possono essere come l’ultimo tratto di corda per impiccarci se non metteremo decentemente a posto la nostra scuola, la nostra Pubblica Amministrazione, la nostra giustizia, la nostra sanità e alcune altre cose che non vanno nel nostro Paese, non per mancanza di “soldi” ma per mancanza di intelligenza, di onestà, di responsabilità.
Con auguri di buon lavoro.
Marco Vitale