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mercoledì 7 ottobre 2020

SPORE
di Giuseppe Langella


Giuseppe Langella

Il titolo di un libro è come l’etichetta su una bottiglia di vino: ci mette sull’avviso, ci fornisce, magari per via allusiva, le prime indispensabili informazioni sul conto dell’opera. Soffermiamoci, allora, su quello scelto da Angelo Gaccione per i suoi testi. Non c’è bisogno di essere dei botanici o dei biologi provetti per sapere che le “spore” sono delle cellule riproduttive capaci di generare, in condizioni favorevoli, nuovi organismi e di resistere per tempi anche lunghissimi, in uno stato di vita latente, in situazioni ambientali avverse. Il paragone con le spore suggerisce almeno due caratteristiche delle poesie di Gaccione: anzitutto, sul piano strutturale, la brevità epigrammatica, la concentrazione di un motivo civile o sapienziale in pochi o pochissimi versi, che racchiudono il nucleo narrativo o drammatico di tante possibili vicende; e in secondo luogo, sul versante dei contenuti, la preservazione di valori umani, pubblici e privati, destinati, prima o poi, a germinare nelle coscienze più sensibili e avvertite, attraversando la nequizia dei tempi, perché, come scrive il poeta, «nessun gesto è inutile» e «prima che fosse palla, / la neve era un semplice fiocco».
 
 
La copertina del libro

Angelo Gaccione
Spore
Interlinea Ed. 2020
Pagg. 90 € 12,00
Introduzione di Alessandro Zaccuri
Con una nota di Lella Costa