Il 2
novembre 2020, a Viterbo in piazzale Gramsci dinanzi al cippo che ricorda tre
persone assassinate, sono state commemorate le vittime di tutte le guerre, di
tutti i fascismi, di tutti i poteri criminali. La commemorazione si è svolta nell'ambito
dell'iniziativa "4 novembre 2020: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il
volto di Abele", promossa a livello nazionale dal Movimento Nonviolento,
dalla rete telematica per la pace "Peacelink" e dal "Centro di ricerca
per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
Ovviamente la commemorazione si è svolta nel rispetto piu' rigoroso della
normativa anti-covid.La commemorazione
si è svolta sostando in assoluto silenzio dinanzi al cippo che reca la seguente
epigrafe:
"Quil'8 giugno 1944 colpiti dalla rappresaglia tedesca cadevanouna
donna rimasta sconosciuta Pollastrelli Giacomo Telli Oreste vittime d'inumana ferocia custodi di patria libertà".
* Dopo l'omaggio silenzioso dinanzi alla lapide in
piazzale Gramsci, presso la sede della struttura nonviolenta viterbese si è
svolto, sempre nel più scrupoloso rispetto della normativa anti-covid, un
incontro di riflessione e di testimonianza nel corso del quale è stato letto
l'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" ed è stato rinnovato
l'invito ad agire concretamente con la massima urgenza per la pace, il disarmo,
la smilitarizzazione; ad agire concretamente con la massima urgenza per
soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Sono stati inoltre letti e commentati alcuni
testi di Primo Levi. * Il testo integrale dell'appello
4 novembre 2020: non festa ma lutto. Ogni
vittima ha il volto di Abele Meno armi più salute, ridurre drasticamente le
spese militari e devolvere i fondi a sanità, assistenza, ricerca e servizi
pubblici Proponiamo che il 4 novembre (nel rispetto delle
norme per il contenimento della pandemia) si svolgano commemorazioni
nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche
solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinché il 4 novembre, anniversario della fine
dell'inutile strage della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in
cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in
cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri
umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano
mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni. Queste iniziative di commemorazione e di impegno
morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito
ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o
subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni.
Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione
concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere
rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti
e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei
poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo più austero,
severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli
delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso
silenzio. Ovviamente prima e dopo è possibile ed opportuno
effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e
rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle
vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di
volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale
e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo
opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle
guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere
umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di
adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di
tutti gli esseri umani. A tutte le persone amiche della nonviolenza
chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le
uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli
esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza può salvare l'umanità. Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia
sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
del 7 luglio 2017 entrato in vigore dopo la cinquantesima ratifica nei giorni
scorsi. Per questo chiediamo una drastica riduzione
delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme
importo di decine e decine di milioni di euro al giorno. Riteniamo essenziale
l'avvio di una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli
esseri umani. I fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte
siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e
del mondo vivente. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante, preziosa e
vitale la sanità pubblica, la tutela e la salubrità dell'ambiente, la difesa e
il sostegno dei più fragili e indifesi, dei più sfruttati e impoveriti, dei più
emarginati ed oppressi della società, ovvero il riconoscimento dell'eguaglianza
di dignità e diritti di tutti gli esseri umani. Abolire le guerre e garantire
più salute e diritti per tutte e tutti. Meno armi - strumenti di morte - e più
risorse per sanità e assistenza, previdenza e protezione sociale, servizi
pubblici per tutte e tutti. Siano drasticamente ridotte le spese militari, e i
fondi pubblici così risparmiati siano utilizzati per la sanità, l'assistenza,
la ricerca scientifica orientata al bene comune dell'umanità, la difesa della
vita, della dignità e dei diritti di tutte e tutti, la condivisione del bene e
dei beni. Per questo sosteniamo la Campagna "Un'altra difesa è
possibile", che prevede l'istituzione di un Dipartimento per la difesa
civile, non armata e nonviolenta. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Tutela della
salute di tutte e tutti. Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il
primo dovere. Movimento Nonviolento