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martedì 3 novembre 2020

AUTORITÀ INDIPENDENTI: SI FA PER DIRE
di Franco Continolo


Diciamolo chiaramente: non solo la politica dei valori è una ricetta per sicuri disastri, ma i tribunali dei valori sono un passo verso l’inciviltà giuridica, verso la barbarie. La britannica Equality and Human Rights Commission (EHRC) ha poi tutti i difetti del tribunale dei valori e dell’autorità indipendente. Le autorità indipendenti sono, come è noto, un’invenzione novecentesca che ha trovato nell’ordoliberalismo la propria cornice ideologica. Esse dovrebbero essere i baluardi della democrazia, proteggendola dalle degenerazioni del mercato che sarebbe a sua volta il pilastro della democrazia; in realtà esse sono degli organismi burocratici di sorveglianza, una specie di polizia, e ognuno può immaginare come sia la giustizia amministrata dalla polizia. Nel nostro caso la EHRC non ha emesso una sentenza, quindi delle sanzioni – le autorità indipendenti non lo fanno quasi mai di primo acchito, soprattutto quando l’imputato è di una certa importanza, come in questo caso il partito Laburista – ma si è limitata a riscontrare delle infrazioni, e chiede che vengano adottate le misure organizzative e i provvedimenti più opportuni affinché i fatti contestati non si ripetano. Il segretario attuale, Starmer, non ci ha pensato due volte, e ha sospeso dal partito l’ex segretario Corbyn. La materia del contendere è l’antisemitismo; Corbyn non viene accusato direttamente di antisemitismo, ma in sostanza di aver tollerato episodi antisemiti. La materia, come si può capire, è incandescente, sia perché quello Laburista è uno dei pochi partiti “mainstream” schierati per la causa palestinese, sia perché la lobby sionista in Gran Bretagna, la potenza coloniale grazie alla quale lo stato di Israele ha potuto nascere, è particolarmente influente, e di questa influenza si è avuta una prova anche alle ultime elezioni; ciò che si può quindi dire è che un organismo burocratico sia la sede meno adatta a giudicare su questioni così politiche. Per Corbyn poi si tratta di una specie di nemesi storica: il suo è sempre stato un falso internazionalismo, proprio perché fondato sugli “human rights” anziché su un’idea di ordine internazionale – e Brexit ne è una prova. La nemesi consiste nel fatto che un paladino degli “human rights” come lui venga oggi condannato in nome della sua stessa fede. Siamo tornati all’Inquisizione e ai processi agli eretici. Protagonista di questo processo, come scrive Craig Murray, è Starmer pronto a vendere l’anima al diavolo pur di apparire agli occhi degli americani come il nuovo, fedelissimo Blair.