Chi
volesse la prova che la giustizia è di classe, cioè delle classi al potere, può
verificarlo dai tanti processi che in questi lunghi anni sono stati celebrati
per i morti di amianto sui luoghi di lavoro. Mai una sola condanna, come
costantemente ci informa il Comitato per la difesa della salute. Questo è l’ultimo
in ordine di tempo[Odissea] Morti
Amianto, alle ex officine Casaralta di Bologna: annullate in Corte d’Appello le
pene. I tre manager accusati di omicidio colposo e lesioni colpose, condannati
in primo grado per la morte di più di 20 persone sono stati assolti. La
prescrizione, e l’assoluzione ancora una volta concede l’impunità a manager
assassini dei lavoratori. Per i morti d’amianto nessuna giustizia. Il profitto
viene prima della salute e della vita dei lavoratori. Nessuno
e colpevole per i morti di amianto tra i lavoratori delle ex officine
Casaralta. La corte d’Appello di Bologna ha annullato le pene inflitte in primo
grado agli ultimi tre superstiti del Consiglio d’Amministrazione della
fabbrica, che ha costruito e riparato carrozze di treni e tram fino al 2010.
Maria Regazzoni, 90enne e membro del consiglio dal ‘55 al ‘79 e dall’84 al ‘93,
Carlo Regazzoni, 64 anni, consigliere dal ‘77 all’86, Carlo Filippo Zucchini,
66 anni, in carica dal ‘79 all’86, accusati di omicidio colposo e lesioni
colpose, erano stati condannati, la prima a tre anni e gli altri a due anni,
per poco più di 20 morti sulle almeno 81 conteggiate. I
lavoratori erano stati esposti alla sostanza cancerogena, all’amianto, senza
alcuna precauzione dagli anni 60 al 1989. Per
i giudici la maggior parte di quelle morti, dovute a mesoteliomi e ad altre
forme tumorali, sono cadute in prescrizione, legata alla concessione delle attenuanti
generiche, negate nel primo processo e concesse invece dalla Corte d’Appello.
Per i decessi più recenti i giudici hanno invece pronunciato sentenza di
assoluzione perché il fatto non sussiste. Ancora
una volta la giustizia dei padroni assolve i manager che mandano
consapevolmente a morte i lavoratori uccidendo per la seconda volta le vittime
e i loro famigliari. Solidarietà
alle famiglie delle vittime e vergogna per chi concede ai padroni la licenza di
uccidere i lavoratori e rimanere impuniti. Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio e-mail: cip.mi@tiscali.it web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com