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sabato 21 novembre 2020

BOLOGNA: NESSUNA GIUSTIZIA



Chi volesse la prova che la giustizia è di classe, cioè delle classi al potere, può verificarlo dai tanti processi che in questi lunghi anni sono stati celebrati per i morti di amianto sui luoghi di lavoro. Mai una sola condanna, come costantemente ci informa il Comitato per la difesa della salute. Questo è l’ultimo in ordine di tempo [Odissea]
 
Morti Amianto, alle ex officine Casaralta di Bologna: annullate in Corte d’Appello le pene. I tre manager accusati di omicidio colposo e lesioni colpose, condannati in primo grado per la morte di più di 20 persone sono stati assolti. La prescrizione, e l’assoluzione ancora una volta concede l’impunità a manager assassini dei lavoratori. Per i morti d’amianto nessuna giustizia. Il profitto viene prima della salute e della vita dei lavoratori.
Nessuno e colpevole per i morti di amianto tra i lavoratori delle ex officine Casaralta. La corte d’Appello di Bologna ha annullato le pene inflitte in primo grado agli ultimi tre superstiti del Consiglio d’Amministrazione della fabbrica, che ha costruito e riparato carrozze di treni e tram fino al 2010. Maria Regazzoni, 90enne e membro del consiglio dal ‘55 al ‘79 e dall’84 al ‘93, Carlo Regazzoni, 64 anni, consigliere dal ‘77 all’86, Carlo Filippo Zucchini, 66 anni, in carica dal ‘79 all’86, accusati di omicidio colposo e lesioni colpose, erano stati condannati, la prima a tre anni e gli altri a due anni, per poco più di 20 morti sulle almeno 81 conteggiate.
I lavoratori erano stati esposti alla sostanza cancerogena, all’amianto, senza alcuna precauzione dagli anni 60 al 1989.
Per i giudici la maggior parte di quelle morti, dovute a mesoteliomi e ad altre forme tumorali, sono cadute in prescrizione, legata alla concessione delle attenuanti generiche, negate nel primo processo e concesse invece dalla Corte d’Appello. Per i decessi più recenti i giudici hanno invece pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
Ancora una volta la giustizia dei padroni assolve i manager che mandano consapevolmente a morte i lavoratori uccidendo per la seconda volta le vittime e i loro famigliari.
Solidarietà alle famiglie delle vittime e vergogna per chi concede ai padroni la licenza di uccidere i lavoratori e rimanere impuniti.
Comitato per la Difesa della Salute
nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
 
e-mail: cip.mi@tiscali.it
web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com