È scomparso il compagno Carlo Morgando, un intellettuale serio, un
oppositore di valore. “Odissea” esprime alla famiglia ed agli amici tutto il
suo cordoglio. Carlo Morgando è morto il 12 novembre. La morte lo ha
colto senza preavviso, fulminea, mentre passeggiava. Carlo per lunghi anni è
stato un insegnante ed un vero intellettuale, che ha applicato cultura e senso
critico all'umile e importante lavoro quotidiano con gli studenti. Non ha mai
perso di vista il contesto sociale. Dopo la riforma Fornero, era stato tra i
protagonisti della battaglia dei “quota 96”, i lavoratori della scuola bloccati
per ben sette anni al lavoro da un cavillo burocratico; negli ultimi tempi si
batteva contro il ritardo vergognoso con cui viene concesso il Tfs ai
lavoratori pubblici, senza dimenticare il fatto che esiste “una guerra tra
poveri, alimentata strumentalmente, che contrappone i lavoratori tra di loro,
per età, attività professionale, genere”. La sua estrema sensibilità gli
rendeva insopportabile la condizione di precarietà, aggravata dalla pandemia,
che lo preoccupava anche per quelli che definiva “effetti collaterali”:
l'autoritarismo, il trionfo dell'arroganza e “la scesa in campo dei peggiori
cretini”. Il suo, pur essendo radicale, non era un pessimismo ripiegato su se
stesso ed il desiderio di partecipare ad un progetto comune, di dare il suo
contributo fattivo, non lo ha mai abbandonato. Con Carlo perdiamo una persona colta, intelligente, generosa, una persona
per bene, di cui sentiremo molto la mancanza.
Giovanna Lo Presti - Cub Sur Alfonso Natale - coordinatore nazionale Cub Sur Rodolfo Giannattasio -Cosdip