OSPEDALI NON MISSILI NUCLEARI
L’appello che ci rivolgono gli amici di Greenpeace, per sostenere la loro
battaglia, è sacrosanto. “Odissea” scrive di questi argomenti sin dalla sua
nascita. Personalmente lo faccio da oltre mezzo secolo. Dipendesse da noi
avremmo da tempo, e lo sto scrivendo fino alla noia, trasferito metà degli
uomini e delle donne delle Forze Armate alla Protezione Civile e alla cura e al
controllo del territorio violato, sfregiato, inquinato, bruciato, vilipeso.
Un’altra parte la avremmo destinata a supporto della lotta alle mafie e alla
criminalità organizzata, al lavoro nero, al lavoro che produce morte. Un’altra
ancora per potenziare una struttura nazionale capillare contro l’evasione
fiscale degna di questo nome, per mettere a frutto la confisca dei beni e farli
diventare una risorsa per l’economia legale, per la società. Oggi, quei pochi
che si riesce dopo lungaggini assurde a confiscare, non siamo capaci neppure di
usarli, di metterli a profitto. Dipendesse da noi non ci sarebbe un missile sul
nostro territorio e nessuna alleanza militare. Ci sarebbero più ospedali, più
ricerca sanitaria, più scuole, più asili, più case, più cura per i beni
artistici, più territorio messo in sicurezza, e tanto, tanto altro ancora,
perché a noi le buone idee non mancano di certo. (A.G.)
Caro Angelo,
cos’è che ti fa sentire al sicuro? Sapere che nel tuo quartiere c’è un ospedale di prim’ordine, o la
presenza di sottomarino di ultima generazione attraccato nella
più vicina base militare navale?
Se ti stai chiedendo cosa c’entrano le due cose
insieme, ecco la risposta: un solo sottomarino nucleare equivale al costo per
la costruzione di 30 ospedali di medie dimensioni. E in Italia, mentre
cerchiamo disperatamente risorse per curarci, riparare le nostre scuole e
garantire la sopravvivenza alle famiglie colpite dalla crisi economica, stiamo
pagando 859 milioni di euro per l’acquisto di F35.
Li chiamano investimenti in sicurezza. Ma armi
e arsenali possono assicurarci solo altre morti. O nella migliore
delle ipotesi, resteranno parcheggiati in un magazzino lontano dagli occhi di
tutti. Dietro questa finta idea di sicurezza, si nascondono
enormi profitti e la sofferenza per altri popoli.
Che senso ha continuare a spendere questi soldi ora,
in cui abbiamo un disperato bisogno di strutture sanitarie e di
ridurre l’inquinamento per prevenire altre pandemie e consegnare un
Pianeta verde e sicuro alle future generazioni?
Noi chiediamo al nostro Governo ORA di fermare gli
investimenti in F35 e altri arsenali militari e investire in salute, istruzione
e ambiente. Questa è la
sola via d’uscita dalla crisi, non ripetiamo gli errori del passato!
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