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venerdì 27 novembre 2020

SEGNA(LA)LIBRO
di Antonio Carlo Ponti
 
Copertina di uno dei libri di Curto

 
Il sodalizio tra un poeta-narratore, e un poeta-critico letterario. Un incontro così può dare buoni frutti, com’ è questa bibliografia che è molto di più: una biografia per immagini, una raccolta di recerti bibliografici, le copertine dei libri, foto di famiglia con i genitori abbracciati e orgogliosi del figlio, ritratti dell’autore, fra cui quello espressivo e bello di Serena Cavallini, insomma un archivio della memoria, un libro mastro, un taccuino di lavoro. Curto, 1949, è di Acri, in Calabria, ma “umbrizzato” dalla testa ai piedi; il curatore, 1972, che ha già nel 2019 raccolto tutte le poesie di Curto, è perugino doc con origini siculo-napoletane. Una sintonia la loro che si basa, a mio parere, soprattutto sulla generosità del più giovane, un letterato a tutto tondo che, avuto a maestro e amico il grande Franco Mancini, ha commentato e parafrasato una fondamentale edizione delle Laude iacoponiche, ma non disdegna l’attualità. Il libro - dov’è anche una fotografia dell’indimenticabile poeta Giuseppe Pino Marade - è una sorta di centone antologico da cui esce la descrizione- raffigurazione di un eccellente poeta moderno, non solo puramente lirico ma engagé, non immemore di un passato barricadiero con il nome di Ivan, e qui c’è la sua foto alla “Che” con baffoni e folta capigliatura. Non a caso scrive: «Io lancio parole / e non nascondo / la mano.» 
 
LUIGI M. REALE
Francesco Curto.
Bibliografia ragionata 1968-2018
Bibliografia Umbra,
pp. 114, ill., sip, 2019.
 
http://www.bibliografia.umbria.it/