200 miliardi disponibili subito. Nessuno può essere
lasciato indietro Non è andato tutto bene. E continua a non andare
nella direzione giusta. L'emergenza sanitaria prosegue e la crisi economica e
sociale rende più profonde le diseguaglianze sociali, culturali e di genere. Le
politiche sinora adottate, hanno approfondito la frantumazione della società,
hanno rafforzato la gerarchia fra vite degne e vite da scarto, hanno costretto
le persone a scegliere fra diritto al reddito e diritto alla salute e
comportato discriminazione tra chi ha accesso a cure e reddito e chi ne è
escluso. L'emergenza continua, getta nella povertà e nella
disperazione fasce sempre più estese di popolazione, mentre si costruisce un
piano di accesso ai fondi europei che perpetua un modello insostenibile,
negando la necessità di affrontare assieme le
crisi sanitaria, economica, ambientale e climatica. Non è questa la strada da seguire. Niente può
essere più come prima, per il semplice motivo che è stato proprio il prima a
causare il disastro. È ora di abbandonare l'idea che il benessere
della società dipenda dal rilancio della
crescita dentro questo modello di economia, come se la pandemia fosse solo una
parentesi e non un bivio che richiede un cambio radicale. Occorre l'apertura di una grande discussione dentro il Paese,
con la mobilitazione delle migliori energie sociali e la partecipazione di
tutte le persone, abrogando da subito le norme che reprimono il conflitto
sociale e che ostacolano le attività di solidarietà,
a partire dalle navi che salvano vite nel Mediterraneo. Bisogna uscire dall'economia del profitto e
costruire un altro modello sociale, partendo dal paradigma del prendersi
cura di sè, dell'altro, del vivente,
del pianeta e delle future generazioni, e assumendo compiutamente l'idea che
nessuno si salva da solo e nessuno può essere lasciato indietro. Ecco perché,
dopo essere stati presenti il 21 novembre scorso in oltre 50 piazze del paese,
consegniamo in dono a tutte le istituzioni locali e nazionali le proposte per
uscire ora dall'emergenza, condivise da oltre 350 realtà collettive e da oltre 1200 persone attive individualmente nel
costruire le basi di una società della
cura.
Misure di sostegno alle persone e alle piccole attività Reddito per tutti (15 miliardi) Proponiamo l'estensione del reddito di
cittadinanza eliminandone le condizionalità e allargandone la platea, sia attraverso la riforma dell'Isee,
sia togliendo gli ostacoli per l'accesso alle persone straniere. Risorse
necessarie: 15 miliardi. Aiuti per tutti (15 miliardi) Proponiamo: a) utenze: il divieto assoluto dei distacchi delle
utenze e l'abrogazione dell'art. 5 del c.d. “Decreto Lupi”; la moratoria di
ogni aumento tariffario per il biennio 2021-2022; l'esonero dal pagamento per
le persone in stato di difficoltà; b) affitti:il blocco degli sfratti per tutto il
2021; una moratoria di ogni aumento del canone; politiche di riduzione
concordata degli affitti per tutte le persone che sono in difficoltà; c) buoni spesa: l'estensione della platea dei
beneficiari e la possibilità di poterli utilizzare
nell'acquisto di cibi presso i mercati contadini e le filiere dei produttori a chilometro
zero. Ristori per piccole attività economiche (10 miliardi) Proponiamo per tutte le attività economiche di
piccole imprese agricole, industriali, dell'artigianato, del commercio e dei
servizi -con particolare riguardo alle esperienze di economia trasformativa-
interventi di sostegno diretto e misure di riduzione delle spese relative ai
contratti di affitto e al pagamento delle utenze. Il prerequisito per accedervi
è il pieno rispetto delle normative relative ai diritti del lavoro. Ristori per attività associative, culturali e
sportive senza fini di lucro (10 miliardi) Proponiamo sostegni economici a tutte le realtà associative, culturali e sportive
senza fini di lucro, e misure in favore delle spese relative ai contratti di
affitto e al pagamento delle utenze. Blocco dei licenziamenti Chiediamo che il blocco dei licenziamenti sia
prorogato a tutto il 2021.
Investimenti immediati sui servizi pubblici essenziali Sanità (40
miliardi) Proponiamo lo stanziamento di 40 miliardi per la
sanità pubblica basata su
prevenzione, territorialità e
cura, e su un forte aumento dei fondi specifici rivolti alla
disabilità e alla non autosufficienza,
recuperando tagli e definanziamenti dell'ultimo decennio, stabilizzando il
personale precario, e procedendo all'assunzione di tutto il personale medico,
paramedico e socio-sanitario necessario. Scuola (30 miliardi) Proponiamo lo stanziamento di 30 miliardi per
una scuola pubblica di qualità e
per il diritto allo studio, allo scopo di sconfiggere povertà educativa, abbandono scolastico e
fuga dei cervelli, stabilizzando il personale precario, procedendo
all'assunzione di tutto il personale necessario in direzione del superamento
del sistema di classi-pollaio e della messa in sicurezza delle strutture
scolastiche. Trasporti pubblici (30 miliardi) Proponiamo lo stanziamento di 30 miliardi per un
trasporto pubblico locale in sicurezza e qualità, finalizzato al rinnovo parco mezzi, alla costruzione di
ciclovie, tramvie e metropolitane e all'assunzione del personale necessario. Rete per le infrastrutture sociali (25 miliardi) Proponiamo lo stanziamento di 25 miliardi per le politiche
sociali, in particolar modo rivolte alla produzione di un nuovo welfare di
comunità, finalizzato al superamento delle discriminazioni
di genere nell'organizzazione dei tempi di vita e di lavoro della società.
I soldi ci sono: ecco dove prenderli 1. Chi più ha avuto ora deve dare (47 miliardi) Tassa Patrimoniale - proponiamo
una tassa straordinaria dello 0,5% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra i
500mila e 1 milione di euro; del 2% su quella compresa fra 1 milione e 100
milioni di euro; del 3% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra 100 milioni e
1 miliardo; del 5% su quella superiore al miliardo di euro. L’introito previsto è di 25
miliardi. Tassa Paperoniale - proponiamo
una tassa straordinaria del 3% su tutti i portafogli finanziari con valore
superiore a 880.000 euro. L’introito
previsto è di 10 miliardi. Web Tax - proponiamo
una web tax con un’aliquota del 30% per società che hanno un ammontare complessivo di ricavi annui non inferiore
ai 500 milioni di euro e un ammontare di ricavi da servizi digitali non
inferiori ai 2,5 milioni di euro. L’introito
previsto è di 8 miliardi. Financial Transaction Tax - proponiamo
una tassa del 0,5% su tutte le transazioni sui mercati finanziari (scambi di
azioni, obbligazioni, scambi valutari e contratti derivati) sia sui mercati
regolamentati che over the counter (OTC). L’introito previsto è di 4 miliardi.
2. Ridurre drasticamente le spese militari (24
miliardi) Proponiamo: a) il blocco di tutti i nuovi programmi di riarmo.
Il risparmio previsto è di 6 miliardi; b) il blocco del programma di acquisto degli F35. Il
risparmio previsto è di 11,8 miliardi; c) la fine di tutte le missioni militari all'estero.
Il risparmio previsto è di 1 miliardo: c) la riduzione strutturale del 20% delle spese
militari. Il risparmio previsto è di 5,2 miliardi. 3. Abrogare i sussidi ambientalmente dannosi (23,5
miliardi) Proponiamo di abrogare da subito tutti i sussidi diretti alle
fonti fossili e per lo sfruttamento dei beni comuni. Il risparmio previsto è di
23,5 miliardi. 4. Fermare le grandi e piccole opere inutili e
dannose (30miliardi) Proponiamo il blocco di diverse grandi e piccole opere che
sono clima-alteranti, devastanti dal punto di vista ambientale e tra le cause
del dissesto idrogeologico, e per questo osteggiate dalle comunità territoriali
coinvolte. Il risparmio previsto è di 30 miliardi.
5. Fermare l'esternalizzazione delle frontiere (500
milioni) Proponiamo l'immediata fine delle politiche di esternalizzazione
delle frontiere rivolte alblocco
e alla detenzione delle persone migranti in Libia. Il risparmio previsto è di
500milioni. 6.Utilizzare Cassa Depositi e Prestiti per
gli investimenti sui servizi pubblici (75 miliardi) Per tutti gli investimenti individuati per i servizi pubblici
essenziali, proponiamo di utilizzare, sulla base di criteri di trasparenza e
sostenibilità, prestiti a tasso zero di interessi presso Cassa
Depositi e Prestiti, che attualmente gestisce 265 miliardi di risparmi postali
conferiti da 22 milioni di cittadini. Queste sono le misure immediate che chiediamo. Sono misure
necessarie affinché nessuno sia lasciato
indietro e siano garantiti i diritti di tutti. Le risorse ci sono e sono
sufficienti sia per rispondere all'emergenza immediata, sia per impostare la
costruzione di un'alternativa di società. Da subito, chiediamo l'apertura di un confronto pubblico e
trasparente nel Paese, con il coinvolgimento attivo di tutte le persone e le
realtà sociali, per avviare, anche in vista dell'arrivo dei fondi europei,un piano di radicale conversioneecologica, sociale, economica e culturale della societàle lotte, il
mutualismo, la solidarietà e la Costituzione indicano
la strada. Aderisci al Manifesto Per la società della cura https://societadellacura.blogspot.com Adesioni e info: societadellacura@gmail.com