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giovedì 10 dicembre 2020

UN VOTO PER IL MORELLI

Il Villaggio Morelli di Sondalo

Il Villaggio Morelli di Sondalo (ex Sanatorio E. Morelli e il suo parco) candidato come Luogo del Cuore nell’omonimo concorso nazionale del FAI
 
Teregua, Valfurva. Personalmente ho già da tempo votato il Villaggio Morelli di Sondalo (Valtellina), come Luogo del Cuore, nell’ambito dell’importante, meritorio e consolidato concorso nazionale del FAI. Ho anche invitato altri amici e conoscenti che conoscono la Valtellina a unirsi a questo voto.
Ma, con piacere e convinzione, rinnovo il mio invito, ora che siamo alle ultime battute della competizione (il termine entro il quale il voto è valido è il 15 dicembre) e tutti i gruppi che si sono formati per sostenere i vari siti in gara, stanno esercitando il massimo sforzo nella volata dell’ultimo miglio.
Il Villaggio Morelli entra, in pieno diritto, tra i candidati più validi per questo riconoscimento, per la molteplicità di valenze, testimonianze, componenti culturali, potenzialità future che esso rappresenta, poco conosciute anche in Valtellina e praticamente ignorate in Regione Lombardia.
Esso ospita un Ospedale di territorio, fondamentalmente presidio per la salute della popolazione dell’Alta Valle e dei milioni di turisti di tutto il mondo che, sia nella stagione estiva che in quella invernale, animano la vita e l’attività turistica e sportiva dell’Alta Valle e quindi della sua economia. Una volta ragionevolmente archiviata, spero presto, la pur indispensabile battaglia di retroguardia, in corso peer ripristinare l’Ospedale di territorio nella pienezza dei suoi servizi necessari per la popolazione locale e turistica, si può pensare a valorizzare l’intero Villaggio con le sue molteplici valenze, grazie alla sua storia, al suo salubre ambiente naturale (che lo fecero scegliere a suo tempo da veri competenti come insediamento di quello che diventerà il più grande Sanatorio d’Europa), alla sua, ancora oggi esemplare struttura architettonica e maestria costruttiva, come un luogo ideale e di rilievo nazionale che lega passato e futuro in vari campi (ricerca, formazione, architettura sanitaria, cultura sanitaria dell’uomo legata a quella del territorio). Esso è infatti un monumento naturalistico ancora sostanzialmente intatto, inserito nel cuore di una delle aree più salubri e civili dell’arco alpino. Ma è anche un monumento storico, occupando una porzione importante nella storia della medicina ospedaliera, come è testimoniato anche dal suo piccolo ma significativo e interessantissimo museo voluto e realizzato dall’opera e dall’impegno personale di persone consapevoli della sua importanza culturale non solo per il territorio dell’Alta Valle, ma per la Lombardia, per l’arco alpino, per l’Europa.
Esso è un monumento della cultura architettonica, come già accennato e come molti studiosi di architettura nazionale e internazionale hanno testimoniato. Ancora oggi la ricchezza e la ancora valida funzionalità dei nove padiglioni che costituiscono il Villaggio è una ricchezza del territorio da valorizzare e non da lasciare deperire. Esso può ospitare attività di ricerca e formazione in grado di produrre conoscenza, lavoro intelligente, centri di ricerca sull’infettologia, centri di ricerca nella medicina sportiva, centri di assistenza e riabilitazione in diverse patologie, “Summer Schools” di Università italiane, europee e di paesi extra europei, sviluppando con le stesse appropriate partnerships. E, infine, proprio come sommatoria di tutte queste valenze il Villaggio può diventare meta di visite scolastiche e di turismo culturale da parte di residenti e di turisti. Esso può quindi essere un eccellente Luogo del Cuore (cioè della nostalgia), ma anche della speranza e dell’impegno (cioè del futuro). Mi auguro che, soprattutto gli abitanti dell’Alta Valle e di tutta la Valtellina, si ricompattino intorno a questa speranza e a questo impegno, come hanno saputo fare, nello scorso Agosto, per fermare un’azione distruttiva dell’Ospedale, promossa da persone e amministratori pubblici che non amano il territorio e la Lombardia e che non hanno la minima idea di tutte queste valenze. Classificarsi nella fascia alta dei Luoghi del Cuore FAI, non porta grandi vantaggi materiali immediati, ma porta notorietà, prestigio, rispetto e soprattutto testimonianza che la popolazione ama il proprio territorio e la sua storia, che vuole elevarsi sopra le distruttive beghe di paese che hanno nell’ignoranza e nella irresponsabilità le loro radici. E’ dalla riscoperta delle grandi e articolate valenze dei nostri Luoghi del Cuore, unita al nostro impegno, che si verificheranno anche conseguenze positive tangibili per tutta la Valtellina.
 
Marco Vitale (già consigliere nazionale del FAI)
 
PS: Le istruzioni su come votare si trovano sul sito “Luoghi del Cuore” FAI. Ricordo che è possibile il voto plurimo per più luoghi del Cuore. Io ho votato per il Castello di Brescia e per il Villaggio Morelli.