Ho dovuto vincere molte resistenze per mettere in pagina
queste due affettuose testimonianze. A volte gli amici esagerano per un eccesso
di affetto, ma proprio in virtù di tale affetto si deve perdonare loro. È
accaduto spesso anche a me. Ma gli auguri li ho davvero graditi, soprattutto in
una situazione di pesante separazione come questa.
Scrittore, poeta, drammaturgo,
intellettuale raffinato e coltissimo, Angelo Gaccione taglia oggi il traguardo
delle 70 primavere e lo fa sull’onda di un successo senza confini della sua
ultima raccolta di versi e aforismi, “Spore”, recensita con entusiasmo
dai principali quotidiani e riviste, finalista al Viareggio e con diversi premi
all’attivo. La mia conoscenza personale con Angelo risale a circa quattro anni
fa: nacque tutto casualmente, intermediario il comune amico e critico
letterario Vincenzo Guarracino che mi indirizzò a lui per l’intervista su Carlo
Cassola, in programma da tempo. Quello, almeno, era ciò che mi ero prefissato:
in realtà la semplice conversazione sul disarmo e sull’amicizia che lo legò
all’autore de “Laragazza di Bube” finì per “irrobustirsi” con
circa 90 lettere dello scrittore toscano, gelosamente custodite da Angelo nella
sua biblioteca milanese. Così finimmo per dar vita a quell’epistolario di cui
ancora oggi si parla, magari con riferimento alle armi nucleari, tornate
tristemente e prepotentemente di moda con vari appelli civili sul loro bando.
Da allora, si era nel 2017, l’amicizia con Angelo si è rafforzata, ci ha visti
insieme in diverse occasioni, non sono mancati viaggi all’insegna, va da sé,
della cultura, con un occhio di riguardo al suo e al nostro Cassola che sovente
ritorna nei discorsi. Come non citare, poi, “Odissea”, quella spumeggiante e
fecondissima rivista nata nel 2003 e per dieci anni diffusa in versione
cartacea prima di passare completamente al digitale, che è stata ed è tuttora una
sorta di cenacolo virtuale per molti intellettuali italiani e internazionali di
punta, una sorta di fucina per l’approfondimento di temi, argomentazioni,
situazioni, accadimenti. Un mondo che è in continuo ampliamento e del quale,
grazie alla generosità di Angelo, sono anch’io parte da un paio d’anni. A lui,
appassionato promotore di cultura, instancabile e acuto osservatore della
realtà, gli auguri più sinceri per un genetliaco che sia anche una sorta di
felice presagio per scacciare le ombre di una pandemia che ci percuote da
troppo tempo. Federico Migliorati “Non è importante aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni”
sosteneva la scienziata Rita Levi Montalcini: con questa frase, che Angelo
Gaccione rende concreta ogni giorno, desidero rivolgere a lui i più sentiti
auguri di un felice compleanno, allo scoccare di un’età che gli riserverà
certamente nuovi allori, ulteriori successi, altrettante soddisfazioni. Ci
siamo conosciuti da poco, ma la stima che ci lega è forte e sono certa non mancheranno
prossime, speriamo vicine, occasioni di incontro per parlare di letteratura e
cultura, così come già avviene con la rivista “Odissea” alla quale presto
anch’io la mia firma con molto interesse. Tanta gioia, caro Angelo, e un
affettuoso saluto a te e alla tua splendida famiglia: ti aspetto nuovamente
nella mia Montichiari che già hai avuto modo di conoscere ed apprezzare. Marzia Borzi