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martedì 12 gennaio 2021

SETTANTA



Ho pensato a lungo a come ringraziare i tanti che da varie parti d’Italia hanno voluto inviarmi, nei modi più diversi, il loro augurio per il compleanno che ricorre oggi 12 gennaio. Lo zerbino con l’elenco a lettere cubitali delle cose da non dimenticare (si sa, la vecchiaia congiura molto contro la memoria) è molto spiritoso, ma non fa al caso mio; e anche se i 60 li ho passati da 10, almeno da quel punto di vista lì, per il momento sono al sicuro. La mia lucidità è ferrea. Molto meno la vista, dato che la metto a dura prova ogni giorno, sul computer e sui libri. Un po’ di malinconia però ce l’ho: il Covid mi ha impedito di festeggiare come avrei voluto, circondato di amici, e questo per un uomo socievole come me, ha un grosso peso. La vita è imprevedibile e ci piega al suo volere. Ma transeat. Alla fine ho deciso di regalarvi questo piccolissimo dialogo: è stupefacente quanto i bambini possano sorprenderci. E intanto alzo il bicchiere e brindo, alla mia salute ed alla vostra. [a. g.]

 

                                                         *** 
 
Dialogo fra il Nonno e il Fiorellino

 

Nonno, è vero che tu non morirai mai?”
“Oh, no, anche io morirò. Morirò come tutti quelli che sono venuti sulla terra”.
“Ma io non voglio, nonno…”.
“Ci ritroveremo in cielo, vedi quant’è grande? C’è posto per tutti…”.
“Come faccio a trovarti, nonno, se è così grande?”.
“Ti troverò io, ti verrò incontro e appena ci rivedremo ti abbraccerò forte forte come faccio adesso”.
“Andiamoci insieme, nonno”.
“No, devo andare prima io, tu sei ancora piccolina, sei un fiorellino, il fiorellino del nonno. Devi diventare grande e poi lentamente invecchiare come ha fatto il nonno. Poi potrai venire anche tu”.
“E come farai a riconoscermi?”.
“Uh, per me sarà un gioco da ragazzi. Io ti riconoscerò fra mille e mille e mille, e come ti vedrò apparire…”.
“Non piangere nonno, mettimi a cavalluccio sulle tue spalle”.
“Monta su e aggrappati con le manine al mio collo. Ma non stringere così forte sennò non respiro. Che, mi vuoi strozzare? Birbantella!”.
 
Angelo Gaccione
[Milano 4 dicembre 2020]