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sabato 13 febbraio 2021

AMBIENTE



Caro Direttore,

oggi mi giungono notizie preoccupanti. In primo luogo, un nuovo rapporto da parte di Ian Dunlop, presidente del Breakthrough Centre for National Climate Restoration, Australia, nel quale, tra le molte altre cose risulta che "L'attuale riscaldamento globale, vale a dire l'aumento della temperatura media al suolo dall'era preindustriale (fine XVIII secolo) di 1,3 gradi centigradi nel 2020, è già pericoloso. Due gradi sarebbero estremamente pericolosi, tre gradi sarebbero catastrofici". Da tenere presente ciò a integrazione dello "Special Report" del 2018 da parte dello Ipcc (Gruppo di lavoro intergovernativo sul cambiamento climatico, legato all'Onu). Qui sotto inoltro un messaggio inviatomi da persona impegnata sul fronte ambientale. Come potete vedere qualcosa si muove. Un giudice tedesco condanna un professore universitario impegnato a negare l'effetto nocivo per la salute umana dell'inquinamento elettromagnetico. Questo in Germania. Vediamo cosa succede in Italia. Naturalmente senza movimento di denuncia e di lotta non succede niente. A fronte di potentissime lobby e di potenti gestori telefonici, multinazionali dell'elettronica di consumo ecc.
[Giorgio Riolo]


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NEGAZIONISTI



Brema. “Il 5G non causa cancro”: tribunale tedesco condanna professore negazionista. Sei mesi di galera se si nega l’evidenza del danno. Clamorosa notizia dalla Germania. La Corte d’Appello del Tribunale regionale superiore anseatico di Brema ha condannato Alexander Lerchl, professore di Biologia ed Etica della Scienza e della Tecnologia nella facoltà di Scienze naturali e chimica dell’Università di Brema. Motivo? Da oltre un decennio il docente continuava a negare sia il nesso causale dell’insorgenza cancerogena che la possibile rottura del DNA dovuta all’esposizione cronica da radiofrequenze onde non ionizzanti (le stesse del 5G e di tutti gli altri standard wireless). Per questo è stato condannato: nella sentenza si legge anche di una pena da 250.000 euro di multa o la reclusione fino a 6 mesi nel caso di un’eventuale reiterazione del reato. Con questa storico ed inedito pronunciamento, i giudici tedeschi hanno praticamente messo una pietra tombale sul negazionismo del danno, spostando ora la questione della moratoria 5G dal più blando Principio di Precauzione al più evidente Principio di Prevenzione, considerato poi che gli studi del docente condannato risultano persino tra quelli in esame dalla Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP), l’ente privato con sede a Monaco, anche questo negazionista, composto da membri già al centro di scandali per conflitti d’interessi con l’industria, ma soprattutto nevralgico a livello internazionale, visto che dall’ICNIRP dipende - a livello mondiale - l’asserita non nocività di wireless e 5G nella riduzionistica teoria dei soli effetti termici. Qualche giudice onesto in Germania è rimasto.