Mezzanotte, l’ora
delle streghe, tra martedì grasso e mercoledì delle Ceneri di un Anno Santo ho
pensato bene di venire a vedere con i miei occhi fatti di materia cosa
succedeva in questo mondo. Non che in questi “pochi” anni mi sia fatta un’idea
ben definita della reale situazione delle Leggi che lo governino: è tutto così
fluttuante da apparirmi come un enorme sogno in cui tutti cerchiamo di recitare
la nostra parte su copioni di opere assolutamente inconciliabili. Forse dipende dal fatto che spesso sbagliamo
colleghi e saliamo su un palco a cui diamo importanza, mentre la nostra vera natura,
quella che conosciamo poco perché ne vediamo gli aspetti negativi senza capire
che esiste il perfetto equilibrio più addentro ci immergiamo in noi stesse, non
trova la giusta espressione nell’ambiente circostante. La benedizione è arrivata lo scorso 21 febbraio
2020, data scelta come inizio della cosiddetta “pandemia”. Una vera benedizione
perché ci ha scardinato completamente dalle nostre abitudini, dalle nostre
certezze, dai nostri “apparire”: ci ha chiusi in casa per diversi mesi, ci ha
permesso di trascorrere qualche giorno di vacanza estiva (sempre sotto minaccia
di cataclismi in arrivo), ha iniziato nuovamente a infierire su di noi e ci ha
dimostrato quanto poco ci siano persone in grado di ragionare con la propria testa,
asserviti alle immagini che televisioni e giornali ci propinano. È così che si è realizzato il piano invisibile del
“Divide et impera” mirato a creare disarmonia e tensioni ovunque, senza motivo,
semplicemente fomentando odio e rancori. “Non porti la mascherina? Untrice” quando
è accertato che non è la mascherina a proteggere dal virus che, come tutti gli
altri virus, ha avuto il suo decorso e ormai ha una carica virale bassissima, estinguibile
facilmente se immediatamente fermata da quei farmaci che tanto piacciono ai
loro produttori. Ma il sublime arriva con il vaccino, un farmaco
sperimentale di cui siamo cavie consenzienti e che adesso sarà testato sui bambini
dopo l’anno di vita. Un vaccino che implica sempre l’uso delle mascherine del
distanziamento ecc. ecc. Un vaccino la cui durata non passa oltre l’anno e che
abbisogna di richiami. Un vaccino che non rende immuni, ma che innesca una caccia
alle streghe verso chi non vuole o non può sottoporsi a un trattamento del
genere. E ci siamo risparmiati la primula sugli abiti… che tanto avrebbe
ricordato la stella gialla ebraica degli anni Quaranta: a questo proposito
vorrei ricordare che a Norimberga sono stati giustiziati i “ricercatori” della
pura razza ariana, quelli che hanno somministrato sostanze chimiche
sperimentali su persone non consenzienti, un concetto molto vicino all’obbligo
del passaporto sanitario. Ma siamo completamente rincretiniti o qualcuno (e
tanti, mi risulta seppure in silenzio) ha iniziato a porsi qualche domanda. “Cui
prodest”? Siamo prigionieri di una élite che pensa solo ai
propri vantaggi e che possedendo tentacoli ovunque ci fa recitare in uno
scenario di cartapesta (carta stampate e non), volatilizzabile in breve tempo
se le coscienze si risvegliassero dal torpore. Finché non ci risponderanno al perché: 1. nel marzo 2020 sono
state “sconsigliate” le autopsie; 2.i cadaveri sono stati
bruciati; 3. l’informazione è stata
ed è ancora totalmente priva di dati certi: quanti morti realmente di Covid e
quanti di altra malattia, incidenti ecc.?; 4.non vengono usate
terapie come quella del plasma iperimmune del dottor Di Donno di Mantova; 5.in televisione
compaiono solo personaggi come il professor Massimo Galli, sbugiardato nelle 24
ore dal proprio ospedale e premi Nobel per la medicina vengono oscurati o
ridicolizzati; non siamo tenuti a credere loro: anzi, dobbiamo
diffidare alla grande. Posseggono un potere enorme basato sull’economia
e la finanza, ma non posseggono il sentimento unica via di salvezza: l’Amore. Amore
per la vita, per il proprio lavoro, per il prossimo, per la libertà… e soprattutto
Amore per il divino, quella parte di noi senza la quale viaggiamo come automi,
semplici corpi destinati a dissolversi senza aver compiuto il proprio destino
qui sulla terra. Mi piacerebbe aver finito il mio percorso terreno e non dover
tornare a riparare ai danni compiuti, ma qualora capitasse, cercherò di
scegliere un periodo un po’ meno conflittuale in cui trovare umani più… umani!