Se il suono delle ambulanze fosse quello della
coscienza Questa mattina un amico mi ha mandato l'audio delle
sirene delle ambulanze che, tantissime, sfrecciavano sotto casa sua. Ieri sera
lo stesso suono ha accompagnato il mio dormiveglia. Dopo un anno
in Lombardia non è cambiato niente. Il suono delle ambulanze purtroppo non ha
risvegliato nemmeno le coscienze. Non solo non si è imparato dagli errori della
prima ondata ma proprio non ci si è mossi. Siamo fermi come un beota che
continua a guardarsi il dito e non vede che la luna gli sta cadendo in testa. E
questo, se si è onesti intellettualmente, bisogna ammetterlo. E non è una
questione partitica perché altrove, con lo stesso partito ma uomini diversi, le
cose vanno in ben altro modo. La scorsa
settimana, in Lombardia, sono stati forniti nuovamente dei dati sbagliati
all'Istituto Superiore della Sanità, il portale di prenotazione vaccini è
andato nel caos e la vaccinazione procede più che a rilento che da qualsiasi
altra parte d'Italia. Hanno sospeso
Gallera, facendo pagare a lui il tutto, ma la sua eliminazione politica non ha
fermato le follie e le stupide ingenuità che continuano ogni giorno ad essere
sotto gli occhi di tutti e che ci rendono ridicoli davanti al mondo intero. I Lombardi,
il traino d'Italia...quelli che guardavano gli altri dall'alto in basso...e che
sono diventati l'Africa d'Europa. Certamente la
situazione è stata drammatica ovunque, ci ha visto affrontare qualcosa di
sconosciuto ma da noi in Lombardia le cose sono veramente al surreale:
dall'inizio dell'emergenza i vertici della Regione non ne azzeccano una, la
comunicazione con i cittadini risulta confusa e lacunosa, l'assistenza
domiciliare pressoché inesistente e la popolazione è stata lasciata
completamente sola ad affrontare mesi terribili e tragici. Si è lasciato
che l'offerta sanitaria, ubriacata peraltro da quella fortissima del privato
che nel frattempo ha fatto affari d'oro, risolvesse i problemi senza darle
praticamente nessun supporto, nessuno aiuto. Per la serie:
chi ha più soldi e conoscenze se la caverà e chi ne ha meno rischia. Fatti
suoi. La Milano da
bere che si è bevuta una regione intera, per farla breve. Ora (era
ora!) anche certi leader politici paiono venire giù dal pero e iniziare a
rendersi conto che questa situazione potrebbe alla lunga rivoltarglisi contro. Forse, però,
è tardi e l'unica uscita, a questo punto, sarebbe commissariare la Lombardia,
decisione che il Governo avrebbe dovuto prendere mesi fa. Non so come
andrà a finire per noi lombardi, non so se tra un anno saremo qui ancora a
raccontarcela e a ridere amaramente per le assurdità che ogni giorno ci passano
davanti agli occhi, so solo che chi non ammette questa situazione
esclusivamente per tifo politico non solo tradisce i suoi concittadini ma la
sua stessa integrità morale di essere umano. E mi dispiace
più per costoro che per chi poteva essere salvato e ci ha lasciato la pelle.