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giovedì 25 marzo 2021

RETE DELLE CITTÀ IN COMUNE

 
Vaccini. Un appello di oltre 100 amministratori e amministratrici locali al Presidente della Repubblica per lo Stop ai brevetti sui vaccini.
 
Sono 100 gli amministratori e le amministratrici locali, rappresentanti ed esponenti di liste della sinistra diffusa e di cittadinanza, che raccogliendo l’iniziativa della “Rete delle città in Comune”, hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella affinché l’Italia si schieri per lo stop ai brevetti sui vaccini.
“Ci lascia sgomenti - scrivono i firmatari del documento - l’aver appreso che l’11 marzo scorso il nostro paese si sia espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi” tipici del mercato privato”. Da qui l’appello - sottoscritto da numerosi sindaci, tra cui quello di Napoli Luigi De Magistris, dai candidati della sinistra alle prossime elezioni amministrative di Roma e Milano: Paolo Berdini e Gabriele Mariani, da - fra i tanti - consiglieri e consigliere comunali delle liste di sinistra di Milano, Bologna, Firenze, Torino, Palermo, Ancona, Napoli, Padova - al Presidente della Repubblica: “A fronte di questa situazione senza precedenti e gravissima, ci rivolgiamo al suo alto Ufficio affinché - quale capo dello Stato - faccia sentire la Sua autorevole voce - pur nel rispetto delle prerogative politiche e istituzionali di altri organi costituzionali - affinché venga compiuto ogni sforzo al fine di mutare l’atteggiamento italiano - e della UE - sulla questione della proprietà dei brevetti per i vaccini anti-Covid19 e prodotti farmaceutici affini in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio e in sede di Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché in ogni altra sede internazionale ed europea. Nonché a valutare ogni aspetto della legislazione nazionale affinché questo obbiettivo venga perseguito e raggiunto dal nostro paese”.
“Solo così - proseguono - avremo una produzione nazionale effettivamente sostenibile di vaccini e farmaci affini, solo così si sosterrà la lotta globale alla pandemia dalla quale nessun paese e nessun continente si salva da solo (tanto meno singole regioni o aree del paese, che con fughe in avanti metterebbero a rischio l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine e l’unità della nazione), solo così avremo “imparato la lezione” della pandemia e cioè la necessità di creare un mondo diverso dal precedente pre-pandemia, cioè più giusto, più solidale, più efficace, migliore”. “Non si tratta quindi solo di una necessità solidaristica verso i paesi poveri - concludono dalla Rete delle Città in Comune - ma di una necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è. La nostra Costituzione consente che si possano porre limiti ai diritti di proprietà per salvaguardare il pubblico interesse: si pensi all’art.32 (diritto alla salute e accesso alle cure), art.41 (necessità di utilità sociale dell’impresa), art.42 (utilizzo in situazioni eccezionali della proprietà privata anche produttiva).
E per questo ci siamo rivolti a Lei”.
La campagna di sottoscrizione dell’appello, rivolta ad amministratori locali,   prosegue e per aderire scrivere a:
appellovaccini@gmail.com
La Rete delle Città in Comune