Vaccini.
Un appello di oltre 100 amministratori e amministratrici locali al Presidente
della Repubblica per lo Stop ai brevetti sui vaccini. Sono 100 gli amministratori e le amministratrici locali, rappresentanti
ed esponenti di liste della sinistra diffusa e di cittadinanza, che
raccogliendo l’iniziativa della “Rete delle città in Comune”, hanno inviato una
lettera aperta al Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella affinché l’Italia si schieri per lo stop
ai brevetti sui vaccini. “Ci lascia sgomenti -
scrivono i firmatari del documento - l’aver appreso che l’11 marzo scorso il
nostro paese si sia espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del
Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti
Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è
contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e
alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi”
tipici del mercato privato”. Da qui l’appello - sottoscritto da numerosi
sindaci, tra cui quello di Napoli Luigi
DeMagistris, dai candidati della sinistra alle prossime elezioni
amministrative di Roma e Milano: Paolo
Berdini e Gabriele Mariani, da - fra i tanti - consiglieri e consigliere
comunali delle liste di sinistra di Milano,
Bologna, Firenze,Torino, Palermo, Ancona, Napoli, Padova -
al Presidente della Repubblica: “A fronte di questa situazione senza precedenti
e gravissima, ci rivolgiamo al suo alto Ufficio affinché - quale capo dello
Stato - faccia sentire la Sua autorevole voce - pur nel rispetto delle
prerogative politiche e istituzionali di altri organi costituzionali - affinché
venga compiuto ogni sforzo al fine di mutare l’atteggiamento italiano - e della
UE - sulla questione della proprietà dei brevetti per i vaccini anti-Covid19 e
prodotti farmaceutici affini in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio e
in sede di Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché in ogni altra sede internazionale
ed europea. Nonché a valutare ogni aspetto della legislazione nazionale
affinché questo obbiettivo venga perseguito e raggiunto dal nostro paese”. “Solo così - proseguono -
avremo una produzione nazionale effettivamente sostenibile di vaccini e farmaci
affini, solo così si sosterrà la lotta globale alla pandemia dalla quale nessun
paese e nessun continente si salva da solo (tanto meno singole regioni o aree
del paese, che con fughe in avanti metterebbero a rischio l’uguaglianza dei
cittadini e delle cittadine e l’unità della nazione), solo così avremo
“imparato la lezione” della pandemia e cioè la necessità di creare un mondo
diverso dal precedente pre-pandemia, cioè più giusto, più solidale, più
efficace, migliore”. “Non si tratta quindi solo di una necessità solidaristica
verso i paesi poveri - concludono dalla Rete delle Città in Comune - ma di una
necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è. La nostra
Costituzione consente che si possano porre limiti ai diritti di proprietà per salvaguardare
il pubblico interesse: si pensi all’art.32 (diritto alla salute e accesso alle
cure), art.41 (necessità di utilità sociale dell’impresa), art.42 (utilizzo in
situazioni eccezionali della proprietà privata anche produttiva). E per questo ci siamo
rivolti a Lei”. La campagna di
sottoscrizione dell’appello, rivolta ad amministratori locali, prosegue e per aderire scrivere a: appellovaccini@gmail.com La
Rete delle Città in Comune