Sabato 24
aprile 2021 alle ore 16.00 manifestazione a Sesto San Giovanni, Milano contro i
morti sul lavoro, le malattie professionali, la sicurezza nei luoghi di lavoro
e di vita. Anche se ci sarà ancora la zona rossa e
divieti o restrizioni da parte di governo e regioni per il coronavirus, come
l’anno scorso e come facciamo ogni anno dal 1997, anche quest’anno
manifesteremo, portando in piazza la rabbia delle vittime e la determinazione a
continuare la lotta contro il capitalismo, un sistema economico-politico -
giudiziario e sociale che ogni anno assassina migliaia di lavoratori per il
profitto. Il nostro Comitato ricorderà comunque, nel rispetto delle norme di
sicurezza, tutte le vittime del profitto con una manifestazione “statica”
permessa in base al DCPM del Ministero dell’Interno del 2.3.2021. Ci
incontreremo quindi alle ore 16 in via Carducci (terreno ex Breda) e deporremo
fiori alla lapide posta dagli operai delle fabbriche sestesi nel 1997, con la
scritta A PERENNE RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI MORTI A CAUSA DELLO
SFRUTTAMENTO CAPITALISTA ORA E SEMPRE RESISTENZA, aprile 1997. Non possiamo
più tollerare che l’Italia continui a essere il paese delle stragi operaie e
ambientali impunite (ponti che crollano, disastri ambientali, inondazioni,
terremoti e altro ancora). Oggi, accanto
alle stragi dovute alla malasanità, ai tumori professionali e ambientali, a
tutte le patologie dovute all’inquinamento, si aggiungono le decine di migliaia
di vittime del Covid-19 e di una sanità pubblica smantellata negli ultimi anni.
Ad esse vanno aggiunte altre vittime del lavoro: infermieri, medici, personale
sanitario in genere, che hanno perso la vita per aver dovuto lavorare senza le
adeguate protezioni. Sono passati 28
anni da quando l’Italia ha messo al bando l’amianto, ma siamo ancora uno dei
paesi al mondo maggiormente colpiti dall’epidemia di malattie
amianto-correlate. Ogni anno le vittime dell’amianto sono circa 6 mila: 3600
per tumore polmonare, 600 per asbestosi, 1800 per mesotelioma, un tipo di
cancro molto aggressivo che colpisce la pleura e altre membrane. L’amianto ha
ucciso, uccide e continuerà ad uccidere ancora, perché i tumori che causa
(mesotelioma, tumori polmonari, alla laringe, asbestosi, e altri ancora) ci
mettono decenni a manifestarsi, e il loro picco è previsto tra il 2025 e il
2030. In Italia sono ancora circa 370mila le strutture che contengono Eternit:
per lo più edifici privati ma anche industriali e pubblici, comprese 2.400
scuole, 1.000 biblioteche e 250 ospedali. Per non parlare della rete idrica:
sarebbero 300mila i km di tubature in cui è presente l’asbesto. Si tratta,
però, di stime: il censimento dei siti inquinati non è stato completato in
tutte le regioni. L’amianto è responsabile di una strage che avviene
nell’indifferenza che, oggi più che mai, diventa complicità. Rompiamo il
silenzio. Basta morti per il profitto. Comitato per la
Difesa della Salute nei Luoghi di lavoro e nel Territorio