Caro Angelo, l’argomento sulla violenza è stato trattato ieri da Lisa Mazzi
in modo direi perfetto, non tralasciando dubbi di alcuna natura sul lettore.
Gli accenni storici, legali, sociali e le citazioni sono risultati pertinenti e
azzeccati. Il fenomeno è molto complesso e richiede interventi alla radice,
facendo capire il concetto fondamentale di non fare agli altri ciò che gli
altri non vorresti facessero a te. Ai tanti violenti occorrerebbe riservare la
stessa violenza per far capire cosa si prova e riferirlo pubblicamente; ma,
poi, si combatterebbe la violenza usando violenza. L’educazione è importante,
ma tra la teoria e la pratica c’è un abisso. L’emulazione, purtroppo, è una
causa; le pene spesso non sono adeguate. Bisognerebbe lavorare sulla
prevenzione e spegnere sul nascere ogni piccolo focolaio e vigilare su certi comportamenti,
magari insignificanti all’inizio, ma che poi risulteranno determinanti su un
incipit della violenza. L’atto violento non è mai subitaneo, si perpetua nel
tempo; all’inizio si dà poca importanza al fenomeno e si pensa a una piccola
mancanza di rispetto e si giudica involontaria o passeggera. Col senno di poi,
è proprio da lì che bisognerebbe partire e soffocare così sul nascere l’inizio
della violenza. Buona vita e buona giornata. Carmine Scavello