CAVILLI E AZZECCAGARBUGLI
di
Vincenzo Rizzuto
“La
democrazia è la giustificazione legale
della
disuguaglianza”.
Angelo
Gaccione
Se
il vitalizio è pensione, che se ne dia allora a tutti una e una sola!
A proposito della estenuante
diatriba sul ripristino del vitalizio ai condannati, che vede la Destra a capo
della solita difesa d’ufficio, fondata sugli infiniti cavilli delle nostre
leggi che dicono e disdicono tutto nello stesso momento, non si capisce perché si
continua ad erogare a senatori, deputati e innumerevoli consiglieri regionali
vitalizio e pensione; è questo un vero e proprio abuso illegittimo in barba ai
medesimi ‘cavilli’, un aggravio per le casse dello Stato che da tempo navigano
sull’orlo della bancarotta.
Noi crediamo che sia finalmente
venuta l’ora di fare un po’ di pulizia di tanta ingiustizia sociale, diventata
ancora più intollerabile oggi, in tempi di vacche magre e di virus che hanno
sfinito ogni residua capacità di sopportazione di ulteriori sacrifici da parte
dei più deboli. Sì, non se ne può più di subire angherie e colpi di mano da
parte di certa classe politica che, dimentica del grido di dolore che si leva
da ogni parte intorno ad essa, imperterrita si arrocca nel suo guscio arraffando
sempre di più per mantenere privilegi feudali che nemmeno Carlo V si sognava di
avere, il povero imperatore poteva contare allora solo su di un po’ si
selvaggina e qualche altra piccola prelibatezza!
Ma allora se questi
privilegi sono illegittimi, come universalmente si ritiene, perché la Corte dei
conti e l’INPS non prendono provvedimento una volta per sempre, anche alla luce
di quelle stesse leggi cavillose di cui si sono sempre serviti copiosamente i
vari ‘principi del foro’. Capisco che nell’economia generale di una nazione
tutto questo è come una goccia in un mare magnum, ma ormai la cosa non viene
più tollerata a livello di opinione pubblica perché emana un puzzo nauseante, e
perciò non può più essere tollerato sul piano del costume.