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giovedì 27 maggio 2021

LA CALABRIA E LA LETTERATURA
di Giusy Staropoli Calafati

Giusy Staropoli Calafati
 
Sono ormai diversi anni che, come scrittrice, forte della mia calabresità, che è un misto di amore, ostinazione, lealtà e senso altissimo dell’onore, in forma autonoma, con svariati progetti, porto avanti con impegno, dedizione e soprattutto passione un lavoro certosino volto alla sensibilizzazione nelle scuole, ma non solo, dello lo studio e la riscoperta più che mai 'essenziale' della letteratura calabrese. La Calabria ha bisogno di conoscere la propria storia, l’Italia la storia della Calabria. Entrambe i percorsi che portano al resto del mondo. E attraverso le voci (oggi mancanti) dei grandi geni delle lettere: Alvaro, Strati, Perri, La Cava, Seminara, Repaci, Calogero, Costabile, De Angelis... 
Senza lo studio a scuola dell'epopea novecentesca italiana, narrata ‘anche’ dai calabresi del ‘900, letti e tradotti in tutto il mondo, il paese mancherà sempre di un pezzo di storia essenziale, e gli studenti italiani verranno ripetutamente privati una visione sociale, morale, civile e culturale, vera. Reale. Un errore di approssimazione forse, o magari di ideologia, ma che tende però a fomentare ancora l’annoso divario Nord/Sud.


Solo se diventa forte la scuola, diventerà fortissima la società.
I nostri ragazzi devono necessariamente essere messi nelle libere condizioni di conoscere. Porsi domande, fare confronti, e trarre le proprie. Il pensiero non va indotto ma lasciato libero. E solo la conoscenza rende liberi. Liberi di dire, di fare, di scegliere, di pensare, di immaginare e di agire. Liberi di partire e liberi di restare.
La storia ha il valore della dignità umana.  Non può essere corrotta, isolata, nascosta e neppure deviata. Il non può essere più confinato a sé stesso. E l’Italia riconquisterà il suo vero valore, sol quando una generazione sarà perfettamente capace di abbattere dentro i suoi stessi confini, pregiudizi e preconcetti.
La storia siamo noi e noi siamo l’Italia. Con Verga e Saverio Strati, Pirandello e Corrado Alvaro. Francesco Perri, Mario La Cava, Raoul Maria De Angelis, Fortunato Seminara, Leonida Repaci, Lorenzo Calogero, Franco Costabile. Da “Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, fin dove “Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte”.
E se ogni risveglio produce rinascita, la Calabria non può più dormire. Deve esserci anche sui banchi di scuola. Nei libri di testo. Come la Sicilia, e il resto del grande Nord.  Ragion per cui, da mesi mi faccio promotrice di un progetto importante e anche ambizioso. Far sì che gli autori calabresi (i più significativi) vengano inseriti nei programmi ministeriali. Un atto, che scriverebbe il riscatto culturale e sociale di una terra sempre calcolata impari. Un fatto storico, che accenderebbe luci come fossero lampare.
Nei giorni scorsi è stato inviato al Ministero dell'istruzione, e per conoscenza al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro per il Sud, alla Regione Calabria e all'ufficio scolastico regionale, il “Manifesto  Ufficiale”, che rimetto in allegato, con cui la Calabria chiede che i suoi scrittori del '900, vengano studiati nelle scuole italiane, da programma.