LA CALABRIA E LA LETTERATURA di Giusy Staropoli Calafati
Giusy Staropoli Calafati
Sono ormai diversi anni
che, come scrittrice, forte della mia calabresità, che è un misto di amore,
ostinazione, lealtà e senso altissimo dell’onore, in forma autonoma, con
svariati progetti, porto avanti con impegno, dedizione e soprattutto
passione un lavoro certosino volto alla sensibilizzazione nelle scuole, ma non
solo, dello lo studio e la riscoperta più che mai 'essenziale' della
letteratura calabrese. La Calabria ha bisogno di conoscere la propria storia,
l’Italia la storia della Calabria. Entrambe i percorsi che portano al resto del
mondo. E attraverso le voci (oggi mancanti) dei grandi geni delle lettere:
Alvaro, Strati, Perri, La Cava, Seminara, Repaci, Calogero, Costabile, De
Angelis... Senza lo studio a scuola dell'epopea novecentesca
italiana, narrata ‘anche’ dai calabresi del ‘900, letti e tradotti in tutto il
mondo, il paese mancherà sempre di un pezzo di storia essenziale, e gli
studenti italiani verranno ripetutamente privati una visione sociale, morale,
civile e culturale, vera. Reale. Un errore di approssimazione forse, o magari
di ideologia, ma che tende però a fomentare ancora l’annoso divario Nord/Sud.
Solo se diventa forte la scuola, diventerà fortissima
la società. I nostri ragazzi devono necessariamente essere messi
nelle libere condizioni di conoscere. Porsi domande, fare confronti, e trarre
le proprie. Il pensiero non va indotto ma lasciato libero. E solo la conoscenza
rende liberi. Liberi di dire, di fare, di scegliere, di pensare, di immaginare
e di agire. Liberi di partire e liberi di restare. La storia ha il valore della dignità umana. Non
può essere corrotta, isolata, nascosta e neppure deviata. Il non può essere più
confinato a sé stesso. E l’Italia riconquisterà il suo vero valore, sol quando
una generazione sarà perfettamente capace di abbattere dentro i suoi stessi
confini, pregiudizi e preconcetti. La storia siamo noi e noi siamo l’Italia. Con
Verga e Saverio Strati, Pirandello e Corrado Alvaro. Francesco Perri,
Mario La Cava, Raoul Maria De Angelis, Fortunato Seminara, Leonida Repaci,
Lorenzo Calogero, Franco Costabile. Da “Quel ramo del lago di Como che
volge a mezzogiorno, fin dove “Non è bella la vita dei pastori in
Aspromonte”. E se ogni risveglio produce rinascita, la Calabria non
può più dormire. Deve esserci anche sui banchi di scuola. Nei libri di testo.
Come la Sicilia, e il resto del grande Nord. Ragion per cui, da mesi mi
faccio promotrice di un progetto importante e anche ambizioso. Far sì che gli
autori calabresi (i più significativi) vengano inseriti nei programmi
ministeriali. Un atto, che scriverebbe il riscatto culturale e sociale di una
terra sempre calcolata impari. Un fatto storico, che accenderebbe luci come
fossero lampare. Nei giorni scorsi è stato inviato al Ministero
dell'istruzione, e per conoscenza al Presidente della Repubblica, al Presidente
del Consiglio, al Ministro per il Sud, alla Regione Calabria e all'ufficio
scolastico regionale, il “ManifestoUfficiale”,
che rimetto in allegato, con cui la Calabria chiede che i suoi scrittori
del '900, vengano studiati nelle scuole italiane, da programma.