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giovedì 27 maggio 2021

LUTTI NOSTRI
di Jole Garuti

Emilia Cestelli Dalla Chiesa
Foto: Pierpaolo Farina

La scomparsa di Emilia Cestelli, moglie di Nando Dalla Chiesa, come tutte le morti che pesano, è una perdita immensa non solo per gli affetti più stretti: congiunti, familiari, amici veri, ma lo è per tutti noi e per quel pezzo di società che non si è mai arresa all’illegalità, alla violenza gratuita e criminale, alle mafie e ai corrotti e corruttori di ogni risma. Nel suo ricordo il mònito e l’impegno di non desistere, noi che ci avviamo verso una stagione di vita sempre più tarda, e di raccogliere il testimone le generazioni nuove perché la comune aspirazione per una società più solidale e più giusta, non interrompa il suo cammino. [A. G.]
 
Emilia Cestelli Dalla Chiesa ci ha lasciati il 19 maggio, nel periodo in cui Milano e l’Italia tutta vibrano e si commuovono nel ricordo della strage di Capaci. I ricordi di Emilia si affollano ora alla mente di chi ha avuto la fortuna di conoscerla, ce la rendono viva e appassionata come sempre.
Io ho avuto la fortuna di conoscerla ai tempi del Circolo Società Civile. Stava sempre in disparte, silenziosa ma fiera di far parte di quel gruppo fatto nascere da Nando, suo marito, con obiettivi chiari di impegno contro la corruzione e la mafia. Una sera, durante un’assemblea ribollente, mentre si discuteva la volontà disgregatrice di alcuni giovani che volevano imporre che il Circolo assumesse posizioni politiche precise – cosa che lo Statuto proibiva – Emilia sorprese tutti prendendo la parola e affermando con parole energiche che lo Statuto non si poteva violare né modificare.
Nessuno osò contraddirla e la mozione scissionista non passò.
Non si può che convenire con quanto scritto da Gianni Barbacetto su ‘Il Fatto Quotidiano: “Ci mancherà la sua presenza leggera, discreta, delicata, sorridente”.
Soprattutto ci mancherà il suo sorriso dolce e consapevole, da cui traspariva la volontà di imprimere una svolta alla società di cui era parte. Ha inventato mille attività, circoli, giornali, case editrici, festival letterari e musicali, trovando sempre amici e sostenitori.
Oggi, per sentirla vicina, basta guardare il cielo. Nando, il ‘professore’ come lo chiamava sempre lei, che in casa era per tutti Emù, dice che ‘la biondina’ si è trasformata in una stella. Bisogna saperla trovare fra tutte le stelle che brillano lassù.