SUL TERRORISMO
Vinicio Verzieri
Il nodo e la purezza
Credo che
Astengo abbia ragione ampiamente per quanto riguarda il terrorismo nero, ma per
quel che riguarda le Br e il cosiddetto terrorismo di sinistra a mio avviso
bisogna essere meno reticenti, meno indulgenti e riconoscere che a sinistra,
ancora adesso, si è sottovalutato un po' troppo il fenomeno, si è stati sovente
troppo indulgenti e, soprattutto, non se ne è riconosciuta la gravità, lo
spessore dell'errore politico. C'è e c'era troppa reticenza a sinistra. E
troppo poca autocritica. Ancor oggi desidereremmo moltissimo che almeno
qualcuno degli ex-brigatisti mostrasse pubblicamente un sincero
pentimento, dicesse apertamente di aver sbagliato di brutto e mostrasse sincero
dolore e pietà per le vittime e per i familiari delle vittime, per le spaventose
sofferenze provocate, per le vite distrutte e rovinate per lunghi decenni.
Troppi ex-lottatori armati sono supponenti ancor oggi. Nel 1977, invece,
Herbert Marcuse aveva già compreso perfettamente che la "lotta
armata" della Rote Armee Fraktion e simili era un disastro da ogni punto
di vista, anche da un punto di vista rivoluzionario, perché, stante il rapporto
mezzi-fini così come era concepito e praticato dai brigatisti, veniva
pervertito e distorto lo stesso fine rivoluzionario. Non si può infatti infatti
ammazzare le persone come mosche dicendo che sono servi del capitale (quando
invece molto spesso erano dei proletari in divisa, lavoratori con bassi
stipendi o magistrati e sindacalisti del tutto rispettabili) e mantenere
intatto un genuino fine socialista. In questo modo si diventa soltanto
disumani, con grande ipocrisia e una copertura ideologico-politica di comodo.
Non so se Franco Astengo sia d'accordo con me su queste cose; egli comunque
resta per me e per tutti noi un interlocutore stimabilissimo, acuto e assai
stimolante.
Franco Toscani
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