Il significato profondo di ciò che accadde il 2 giugno 1946 rimane
quello di rappresentare il punto di snodo decisivo della nostra vita
democratica: momento conclusivo della Resistenza e di principio per il progetto
della Costituzione.La nascita della Repubblica Italiana ha rappresentato
un evento preciso e datato, e occorre studiarlo valorizzando il fatto che si
trattò di una scelta affidata direttamente alle elettrici e agli elettori, dopo
lunghi anni in cui gli uomini non avevano esercitato il diritto di voto e le
donne non erano mai state chiamate alle urne.La
valutazione circa il valore della scelta referendaria va quindi inserita, oggi
a 75 anni di distanza,in un contesto ampio
dando maggior rilievo di quanto non ne sia stato dato in precedenza agli
aspetti istituzionali legati allo strumento usato del referendum. Una memoria da non disperdere e un monito per l’oggi nel momento
in cui si tende a spezzare quel dato costitutivo di una cittadinanza
politicamente attiva per ridurla a un servizio passivo di semplice
indiscriminata raccolta del consenso ed emarginare, politicamente e
socialmente, quanti intendono opporsi a questo progetto autoritario,
tecnocratico, di mera riduzione nel rapporto tra politica e società.