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lunedì 28 giugno 2021

LUGLIO ’60 E LA SOLIDARIETÀ DI CLASSE OGGI
di Franco Astengo


L’attualissimo episodio di solidarietà in atto in questo momento tra i metalmeccanici genovesi e i portuali savonesi si inserisce perfettamente nel ricordo delle giornate genovesi di 61 anni fa quando proprio gli operai e i portuali genovesi (giovani dalle magliette a strisce o anziani partigiani: “Ultimi fuochi della Resistenza o Primi vagiti del ’68”) respinsero la pretesa fascista di celebrare, stando al governo con la DC, il proprio congresso nella Città medaglia d’oro della Resistenza, l’unica città europea nella quale il 24 aprile i tedeschi si erano arresi agli esponenti del CLN.
L’attuale vertenza dell’acciaio genovese con gli operai dello stabilimento di Cornigliano posti arbitrariamente in CIG dai padroni franco-indiani ha suscitato questo rinnovato senso d solidarietà di classe.
I portuali savonesi, infatti, hanno proclamato ieri una giornata di sciopero, poi allungata di 48 ore, al riguardo della nave Ursa Major, rifiutandosi di scaricarne il contenuto di rotoli di ferro (gli antichi “mascelli”) destinati allo stabilimento genovese.
La nave era stata dirottata a Savona dall’azienda proprio per aggirare gli scioperi che bloccano l’attività a Genova.
La risposta dei portuali al riguardo degli operai è stata quella di ritrovare il senso profondo della solidarietà di classe: la stessa solidarietà che il 30 giugno aveva portato a quello sciopero antifascista, reclamato in piazza da Sandro Pertini, che rappresentò un vero momento di svolta per la democrazia italiana e l’attuazione della Costituzione Repubblicana.
Un ricordo incancellabile e un momento di grande attualità: la classe operaia non è scomparsa e la sua capacità di lotta rimane fattore fondamentale per la democrazia e il progresso.