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lunedì 14 giugno 2021

VACCINI ALL’ITALIANA
di Romano Rinaldi

Er mejo
 
In merito alla questione dell’abbandono delle vaccinazioni con AstraZeneca per i “giovani”, sancita dal Ministro della Sanità venerdì sera (11/6) in una comunicazione “urbi et orbi” sull’onda del nefasto esito degli “open days”, desidero esprimere le mie personali perplessità che ho già esposto al mio medico di famiglia, di cui peraltro nutro piena e incondizionata fiducia sia personale che professionale, ancor prima che si verificassero gli eventi che hanno portato ora a questo ennesimo cambio di programma per questo vaccino e che ho ripreso in una mia ultima lettera riportata di seguito.
Antefatto. Nonostante una mia personale convinzione a favore dei recenti vaccini a m-RNA rispetto ai più tradizionali vaccini a vettore virale (tipo AstraZeneca), mi sottoposi a vaccinazione appena possibile per la mia fascia di età (70-80 anni) come prescritto, presso il mio medico di fiducia e l’unica alternativa era il vaccino AstraZeneca. La prossima settimana dovrei sottopormi al richiamo col medesimo tipo di vaccino, a distanza di tre mesi dalla prima dose, come da programma. Nel frattempo ho manifestato al mio medico le mie perplessità, basate su notizie provenienti dalla Germania e dalla Spagna rispettivamente sul passaggio a vaccini diversi da AstraZeneca per la seconda dose e sullo studio degli effetti di questo passaggio in termini di protezione immunitaria (ottima). Queste mie perplessità hanno sempre incontrato umana comprensione ma inamovibile seppur comprensibile determinazione, basata sul dettato delle norme e dei protocolli. Nulla da eccepire. Tuttavia, alla luce di quanto ora si viene a sapere dal Ministero della Sanità, mi sono sentito in diritto/dovere di esprimere al mio medico di fiducia le mie perplessità per l’ennesima volta in questi termini:

Li chiamano esperti

“Per quanto riguarda il passaggio da una prima dose AstraZeneca ad una seconda a m-RNA, mi sembra che questo sia ora divenuto un suggerimento perentorio da parte degli organi competenti in materia. Almeno per le persone di età inferiore ai 60 anni. Penso dunque che la mia posizione di scetticismo (se non contrarietà) riguardo la necessità di continuare ad assumere il vaccino AstraZeneca anche per la seconda dose, in vista delle determinazioni recentemente sancite dall'autorità regolatoria, sia perfettamente giustificata, sia sul piano personale (sfiducia - da sempre - in questo tipo di vaccino) che sul piano medico-scientifico.
D'altra parte se esistessero provate controindicazioni per cambiare vaccino tra una prima dose con AstraZeneca ed una seconda con vaccino a m-RNA (non il contrario!), non credo che l'autorità regolatoria ne avrebbe sancito la perentoria applicazione ad un milione di persone. Che poi queste debbano essere, altrettanto perentoriamente, persone di età inferiore ai 60 anni, mi sembra, in tutta onestà, una questione di lana caprina. Anche statistiche alla mano; in quanto basate su piccoli numeri (casi di reazioni avverse), per definizione statisticamente non significativi.
Insomma, non sono molto d'accordo che si debba andare "per Aspera ad AstraZeneca!".
In attesa che tra oggi e venerdì prossimo possano venire altre idee in merito a quanto sopra a chi di dovere, magari nella direzione da me auspicata, le porgo i miei più cordiali saluti
”.


Riassunto delle puntate precedenti. Il 29 gennaio 2021, l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha autorizzato AstraZeneca per tutte le età, sopra i 18 anni, in due dosi a distanza di 12 settimane. Il 30 gennaio, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha autorizzato queste vaccinazioni preferibilmente per la fascia d’età tra i 18 e i 55 anni. Il 22 febbraio il Ministero della Sanità ha esteso la possibilità di usare AstraZeneca fino ai 65 anni. L’8 marzo ha ulteriormente esteso l’età ai maggiori di 65 anni, tranne i vulnerabili (? - sic).
Dopo casi sospetti di trombosi nei vaccinati, l’Aifa sospende AstraZeneca il 16 e il 17 marzo ma dopo un chiarimento da parte di EMA si riprende il 18.
Adesso il Cts (Comitato tecnico scientifico), ha deciso di bloccare AstraZeneca per i minori 60 anni. I richiami per la seconda dose saranno fatti con vaccino a m-RNA. E questo sarebbe un vaccino del quale fidarsi ciecamente? Senza contare il fatto che il Regno Unito, dopo aver utilizzato il vaccino a vettore m-RNA (Pfizer-BionTech), approvato in tutta fretta (ai primi di dicembre 2020, ben prima di EMA) per assicurarsi tutte le forniture pattuite col produttore belga in previsione di Brexit, è ricorso ad una massiccia campagna vaccinale con AstraZeneca (prodotto a Oxford) che gli ha consentito di uscire per primo dall'emergenza. Ma ora si trova con un rialzo dei contagi dovuto alla variante Indiana. Variante che, c'è da scommetterlo, si espanderà in Europa come la variante inglese (ora al 90% dei casi), con la differenza di non trovare un efficace ostacolo nel vaccino AstraZeneca.
Un minimo di logica in tutta questa faccenda sarebbe finalmente auspicabile.