Berlino. L’equinozio d’autunno, si
sa, porta, come ogni cesura o cambiamento, a riflettere. Conoscendo la
letteratura tedesca, non si può fare a meno di rileggere la famosa poesia di Rainer
Maria Rilke intitolata appunto “Herbst”, cioè “Autunno”, o, per rimanere in Italia,
la settembrina poesia di Gabriele D’Annnunzio “I pastori “, che ci ricordano il
passaggio delle stagioni e la situazione precaria di noi mortali. In questo, ancora pandemico, 2021 a Berlino l’estate,
apparsa in toni moderati a giugno e un po’ anche a luglio, è poi scomparsa
definitivamente dalle previsioni meteorologiche delle alte pressioni, per
condurci, molto freddamente e con temperature davvero basse, ad un autunno, che
potrebbe definirsi già ora, senza ombra di dubbio, un autunno inoltrato. Dopo
un anno e mezzo di assenza dall’Italia a causa del Covid, ho approfittato di
giugno e settembre per due brevissime vacanze sulla riviera adriatica in cerca
di sole e di calore, anche umano, quello che, per noi espatriati, rimane sempre
il lato migliore dell’Italia. La pandemia ha sicuramente avuto ovunque un impatto
negativo sulla psiche delle persone e, sia in Germania che in Italia, abbiamo
assistito, e purtroppo, stiamo ancora assistendo, a episodi di maleducazione e
violenza, oltre che di assoluta mancanza di rispetto delle regole base, necessarie
a minimizzare i rischi del contagio. L’aggressività verbale, e non solo, la si
coglie, se si è attenti, anche nei posti più impensati, come ad esempio sulla
spiaggia.
In riva al mare, una nonna, nell’intento di convincere il
nipotino di due o tre anni, ad entrare in acqua, lo prende per un braccio
dicendo” Vieni che andiamo a dare i calci alle onde!” Sono rimasta basita, ma
le onde non sono quelle che ti cullano, che danno l’idea di carezze, di
morbidezza, che ti vengono incontro e, se non c’è burrasca, si ritraggono
gentilmente lambendoti i piedi o, al massimo, le gambe? L’onda non è un pallone
e una frase del genere è indice di una forma di aggressività, probabilmente
repressa, che però salta fuori, banale, detta senza riflettere, ma sappiamo
bene purtroppo dove può portare la banalità del male. E in Germania, proprio di recente, ne abbiamo avuto un
terribile esempio. In una ridente cittadina della Renania-Palatinato, Idar-Oberstein,
famosa per la lavorazione e trasformazione dei minerali in gemme preziose, un
ragazzo di vent’anni, cassiere in una stazione di benzina, è stato ucciso da un
cliente, entrato nel negozio per comprare una birra senza mascherina. Il solo
fatto di aver ricordato, che nel negozio è obbligatorio portarla, ha fatto
sorgere una lite al termine della quale il cliente, dapprima, è uscito dal
negozio, poi vi è ritornato con una pistola e ha sparato alla testa al povero
ragazzo uccidendolo. E se da un lato, questo gesto ha suscitato orrore in
moltissime persone, ce ne sono state altre che hanno riso e applaudito
attraverso alcuni social, perché è ora che “la dittatura” della politica anti
Covid debba finire. Un episodio gravissimo che dimostra come le frange di
“pensatori trasversali”, esoterici, cospirazionisti, negazionisti e neonazisti
si stiano radicalizzando e rappresentino un vero pericolo per la società civile,
cosa per altro confermata dalla polizia.
Le notizie più recenti hanno reso noto che l’assassino di
Idar-Oberstein non era conosciuto negli ambienti dell’estrema destra, però
possedeva una pistola - e anche altre armi sono state trovate a casa sua - senza
detenere il porto d’armi, ma era un convinto negazionista. Del resto, lui
stesso ha detto alla polizia di non poterne più di regole e di aver voluto statuire
un esempio. Dobbiamo dire un esempio agghiacciante. La cosa peggiore è che
anche alcuni politici di spicco, come ad esempio Friedrich Merz dell’Unione
cristiano sociale, e non è stato il solo, invece di esprimere il più sentito
cordoglio ai famigliari della vittima, ha preferito calcare ancora la mano sulle
misure anticontagio del governo. E questo in una nazione come la Germania, dove
fino ad oggi c’è appena un magro 63% di doppiamente vaccinati. Dopo un’estate berlinese all’insegna di cortei e proteste
contro le misure anticontagio del governo, ma anche con oltraggi verbali a chi
per strada portava la mascherina, hanno avuto luogo ieri le elezioni federali,
che hanno segnato la fine della lunga era Merkel.
Anche a votazione terminata rimangono elezioni dense di suspence,
perché il partito socialdemocratico di Olaf Scholz, cioè quello che fino a ieri
era il ministro delle finanze e con la sua compostezza anseatica - è di Amburgo
– aveva riscosso, già nei sondaggi, più consensi di Armin Laschet, presidente
del Land Norreno Vestfalia, la regione più industrializzata della Germania e
continuatore in spe della politica di Angela Merkel, ha vinto sì, ma di poco,
per cui il candidato Laschet accampa ancora dei diritti. Annalena Baerbock, la candidata dei Verdi, ha portato il
suo partito solo il terzo posto, nonostante i Verdi si battano veramente per i
temi fondamentali, come la salvaguardia dell’ambiente e del clima, oltre a
tenere nel debito conto le ingiustizie sociali. L’ago della bilancia per una coalizione governativa viene
rappresentato dalla FDP, cioè i liberali, che nonostante differiscano molto dai
Verdi soprattutto in campo fiscale, cercano ora di sondare la possibilità di un
eventuale accordo con loro, in modo da poter formare un governo tripartitico
insieme ad uno dei partiti maggiori, cioè la SPD di Scholz o, possibilità direi
più remota, stando ai risultati, con la CDU di Laschet.
La Linke, cioè la
sinistra, non più quella revisionista dei nostalgici della Germania Est, ma un
partito, che ora attira anche intellettuali e studenti grazie ad una grande
apertura nel sociale tenendo anche conto del clima e dell’ambiente, pur non
avendo superato la soglia del 5%, ha ottenuto l’ingresso grazie a tre mandati
diretti, ma non avrà un ruolo nella futura coalizione governativa. Sul partito di estrema destra AfD, l’alternativa per la
Germania, non mi soffermo, perché il loro becero populismo non è degno di
questa sede. Come inizierà dunque l’autunno in Germania dopo il 26
Settembre? Un autunno caldo dopo l’estate freddina? Speriamo che i politici
prendano decisioni assennate e che il Covid rientri nei ranghi grazie a tutti
quelli che hanno capito non solo il valore intrinseco del vaccino, ma anche il
significato civile dello stesso. Che le nonne dicano ai bambini che le onde del mare li
accarezzano e per questo non vanno prese a calci e che nessuno a vent’anni
debba venire ucciso per unamascherina.