ARMI NUCLEARI E COSTITUZIONE
All’attenzione del Prefetto di Brescia,
dott. Attilio Visconti
e p.c. Al Viceprefetto
Al Capo di Gabinetto
Polaveno (Brescia). Gentile
dott. Visconti,
sul “Giornale di Brescia” di oggi, lunedì 25 ottobre
2021, in prima pagina (con anche fotografia), e poi in altre due pagine
interne, si dà notizia delle esercitazioni militari che si stanno svolgendo a
Ghedi con aerei adibiti al trasporto di ordigni nucleari. È l'ennesima conferma
della presenza di bombe atomiche sul nostro territorio provinciale, come scrive
anche il “Giornale di Brescia”. Le armi nucleari sono armi di distruzione di
massa, dunque in quanto tali eticamente inaccettabili, come ha più volte
sottolineato anche papa Francesco, chiedendo la ratifica da parte del nostro
Paese del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, già ratificato da
oltre 50 Paesi del mondo, tra cui la Santa Sede. La presenza di ordigni atomici
nelle basi di Ghedi e di Aviano contrasta con l'articolo 11 della nostra
Costituzione,
che ripudia la guerra come strumento di offesa nei
confronti di altri popoli. Le armi nucleari sono per definizione strumenti di
offesa e di distruzione di massa! La presente è per ribadire la mia netta
contrarietà alla presenza di tali armi a Ghedi e alle "missioni nucleari
nei cieli bresciani", come ha titolato in prima pagina il “Giornale di
Brescia” di oggi. Questa contrarietà è ampiamente diffusa nella società
bresciana, come hanno dimostrato le migliaia di firme raccolte in gennaio, in
occasione del mese della pace, con la richiesta di eliminazione di tutte le
armi nucleari dal territorio del nostro Paese e di ratifica del Trattato Onu.
Tali richieste sono state sottoscritte con l'appello
di "Italia ripensaci" anche da oltre 50 sindaci bresciani, tra
cui il Sindaco di Brescia e il Presidente della Provincia, e dal nostro
Vescovo.
La presente è per chiederle di trasmettere in sede
governativa queste posizioni.
Cordiali saluti.
[Anselmo Palini]