FOBS o RSV? la misteriosa natura del test Chang
Zheng 78
Padova. Un articolo del
Financial Times dello scorso 16 ottobre segnalava che il 13 agosto la Cina ha
effettuato il lancio di un razzo Chang Zheng (lunga marcia) 2C che ha
rilasciato un veicolo che ha fatto il giro del mondo (40 mila km) prima di
scendere verso il suo obiettivo, mancandolo. Ciò ha suscitato particolare
attenzione per la sospetta valenza militare del test, sfuggito alle agenzie di
intelligence americane. La China Academy of Launch Vehicle Technology (CALVT),
che sovrintende ai lanci, aveva riferito sul sito ufficiale del 77° lancio di
un razzo Chang Zheng 2C il 27 luglio; il 24 agosto ha poi annunciato di aver
effettuato il 79° volo, ma non c'è stato alcun cenno di un 78° lancio, il che
ha suscitato speculazioni tra gli osservatori del suo programma spaziale su
un'attività segreta. La CALVT non ha risposto alle richieste di commento. I
Chang Zheng (lunga marcia) sono una famiglia di razzi cinesi utilizzati dagli
anni '70 per lanci spaziali, di cui sono state realizzate molte varianti. Il
Chang Zheng 2C in questione è a 2 stadi, lungo 43,72m in grado di portare un
carico utile di 4 t su orbite vicine. Lo scopo del test di agosto non è ancora
del tutto chiaro.
Analisti statunitensi ritengono che la Cina abbia in realtà
testato un sistema di attacco nucleare in cui il veicolo con l'arma viene
inizialmente collocato su un'orbita bassa per poi planare a velocità ipersonica
verso il suo obiettivo. Si tratterebbe quindi della ripresa della tecnologia
FOBS (fractional orbital bombardament system) sviluppata dall'URSS dai primi
anni 60. Il ministero degli esteri cinese ha negato la natura militare del
lancio: "Questo era un test di routine per verificare la tecnologia di
riutilizzabilità dei veicoli spaziali" (RSV), ha detto Zhao Lijian, un
portavoce, senza spiegare perché la Cina non avesse subito annunciato il test e
la sua natura. Ascesi e declino dei FOBS sovietici A partire dagli anni '60,
gli Stati Uniti svilupparono vari sistemi di difesa missilistici (ABM), che nel
1969 portarono al Safeguard, basato radar e coppie di missili armati con armi
nucleari destinati a vaporizzare i missili balistici intercontinentali (ICBM)
sovietici in arrivo. Mosca ne era allarmata, non tanto per le capacità del
sistema allora realizzato, ma soprattutto per quello che poteva diventare.
Infatti un efficace sistema ABM può favorire una strategia di attacco
disarmante: parte dei missili del paese aggressore (per l'URSS ovviamente gli
USA) possono essere impiegati per distruggere una frazione significativa delle
forze nucleari dell'aggredito, i cui rimanenti missili avrebbero difficoltà a
penetrare il sistema ABM, mentre l'aggressore potrebbe utilizzare i rimanenti
armamenti per imporre le sue condizioni. Oltre all'ovvia soluzione di
moltiplicare le proprie forze per saturare le capacità di difesa ABM, Mosca
ricorse a un approccio che stava già sviluppando: il bombardamento orbitale da
un satellite, anziché balistico. Un sistema di bombardamento orbitale impiega
un potente razzo per mettere in orbita la testata nucleare dotata di un piccolo
motore a razzo, che permette di rallentarla e di farla rientrare nell'atmosfera
e dirigersi contro il bersaglio.
Poiché il Trattato sullo spazio extra atmosferico
del 1967 proibisce di mettere in orbita armi nucleari, i sovietici
sottolinearono il 2 fatto che il loro sistema non compiva un'orbita completa e
lo denominarono "sistema di bombardamento orbitale frazionario"
(FOBS). Un ICBM compie una traiettoria molto ampia: l'apogeo per un ICBM dalla
Russia agli Stati Uniti è di 1.200 - 1.300 chilometri. Il FOBS entra in orbita
a una quota più bassa, fra 100 e 200 chilometri, e quindi può arrivare più
velocemente, guadagnando una decina di minuti rispetto a un ICMB. E poiché è
impossibile dire dove impatterà il FOBS fino a quando non rientra nell'atmosfera,
l'obiettivo preciso avrebbe solo pochi minuti di avvertimento. In alternativa
il FOBS permette di compiere un'orbita più lunga sorvolando il Polo Sud e
colpire gli Stati Uniti da ogni direzione, eludendo i radar di allerta precoce
americani, che guardavano tutti verso il Polo Nord. Confronto delle traiettorie
di un ICBM e di FOBS: si noti come in quest'ultimo caso siano possibili sia un
tragitto corto sull'orbita che la circumnavigazione della terra (Creative
Commons Attribution-Share Alike 4.0 International).
L'Unione Sovietica ha
sviluppato più progetti FOBS scegliendo alla fine il sistema R-36O FOBS, una
versione per impiego orbitale del missile balistico intercontinentale R-36
(codice NATO SS-9 Scarp). Dal 1968 fino al gennaio 1983 l'URSS ha schierato in
silo presso il cosmodromo di Baikonur (Kazakistan) 18 missili R-36O FOBS,
dotati di una testata di grande potenza (fra 1 e 6 Mton). A fronte dell'aumento
di penetrabilità, i FOBS presentano seri svantaggi: per mettere una testata in
orbita serve molta più energia rispetto a un lancio balistico; il rientro
accurato dall'orbita è molto difficile e di fatto gli ICBM erano più accurati;
le testate FOBS richiedono una maggiore protezione termica rispetto a quelle
degli ICBM poiché compiono un più lungo tragitto nell'atmosfera; il veicolo in
orbita deve comprendere il razzo per deorbitare la testata, e quindi il FOBS
non può portare più di una arma o sistemi MIRV. Queste difficoltà e soprattutto
l'abbandono americano del sistema ABM Safeguard convinsero l'URSS ad accettare
la proibizione dei sistemi FOBS prevista dal trattato SALT II nel 1979 (mai
entrato in vigore) e a cancellare il proprio programma. Il FOBS cinese Gli USA
hanno ripreso lo sviluppo di sistemi ABM, con ricerche a partire dal 1985 e con
programmi operativi dopo la denuncia del trattato ABM da parte di George W.
Bush nel 2002; sono stati investiti oltre 200 miliardi di dollari e si
prevedono 20,4 miliardi per il bilancio 2022. 3 Oltre ai sistemi di difesa
terminale da missili di corta e media gittata (Patriot e THAAD) sono operativi
e in fase di sviluppo sistemi per attaccare missili a media gittata e ICBM
nella loro fase intermedia (extra-atmosferica) sia installati a terra
(ground-based midcourse defense GMD), con 44 intercettatori (su 64 previsti) da
basi in Alasca e California, sia lanciabili da incrociatori e
cacciatorpediniere Aegis (48 navi, da portare a 59 entro il 2024); sistemi
Aegis Ashore sono installati in Polonia e Romania e in studio per Guam. In
particolare il GMD è giustificato per operare contro ICBM nord-coreani, e
quindi controlla con satelliti e radar traiettorie tipiche anche di possibili
ICBM cinesi miranti agli USA; le navi Aegis possono ovviamente operare nel
Pacifico per operazioni antimissile cinese.
Le difese degli Stati Uniti si
concentrano sulla Corea del Nord perché la forza ICBM cinese è considerata
troppo "grande e tecnicamente sofisticata" per un'effettiva
possibilità di difesa. Comunque i sistemi ABM finora non sembrano
particolarmente efficaci, avendo avuto risultati scadenti dei test e
un'inadeguata gestione operativa. Tuttavia, come i funzionari della difesa di
ogni paese, i leader cinesi hanno una visione al peggio delle capacità degli
avversari e devono pianificare di conseguenza, dato anche che non ci sono limiti
pattizi alle dimensioni dei sistemi ABM degli Stati Uniti. Quindi Pechino è
preoccupata che gli Stati Uniti possano cercare la capacità di attaccare
preventivamente le forze nucleari cinesi e quindi utilizzare le difese
missilistiche per intercettare i missili sopravvissuti lanciati per
rappresaglia. Di fatto, alcuni membri del Congresso americano sostengono
l'opportunità di una simile operazione. Ci sono quindi seri motivi per
sospettare che effettivamente la Cina stia seguendo l'esempio dell'Unione Sovietica
nello sviluppo di un sistema di bombardamento orbitale frazionario. Era già
noto che la Cina stava lavorando a un sistema del genere: ci sono pubblicazioni
accademiche di università militari cinesi sui FOBS e il segretario
dell'aeronautica americana Frank Kendall ne ha parlato in pubblico lo scorso
luglio. La versione cinese ha un tocco di raffinatezza rispetto a quella
sovietica poiché per il rientro hanno previsto un veicolo planante ipersonico o
HGV (https://ilbolive.unipd.it/it/blog-page/nuove-wunderwaffen-missili-ipersonici).
Con un HGV in grado di manovrare, la Cina potrebbe lanciare il sistema su una
traiettoria che eviterebbe i siti di difesa missilistica per poi virare e
planare verso l'obiettivo finale. Ma non si può escludere che la Cina stia
sviluppando un veicolo spaziale riutilizzabile, come l'orbital test vehicle
X-37B degli Stati Uniti o gli Spice Rider e PRIDE dell'ESA o i veicoli
commerciali per il turismo spaziale; un prototipo cinese era stato
effettivamente lanciato il 4 settembre 2020 con un Chang Zheng 2F. Poiché i
test dei veicoli spaziali e di armi orbitali potrebbero essere indistinguibili,
determinare le precise intenzioni della Cina è difficile. In effetti, è persino
possibile che la Cina abbia testato un dimostratore tecnologico con molteplici
potenziali applicazioni. Che fare? Non ci troviamo di fronte a una dirompente
novità tecnologica, come da più parti si sostenuto, né a uno sviluppo
destabilizzante del confronto strategico mondiale.
La Cina ha ICBM in grado di
colpire gli USA dal 1981 (DF-5A) e missili a lunga gittata lanciati da
sommergibili (SLBM) dal 2016 (JL-2), sta rimpiazzando i vecchi ICBM mobili
DF31A con i più manovrabili DF-31AG e schierando il nuovo DF-41 dotato di MIRV;
dal 2017 impiega sistemi plananti ipersonici DF-ZF su missili a medio raggio
Dongfeng 17. Si tratta quindi dell'ennesimo passo in una inutile, costosa e
pericolosa corsa agli armamenti. 4 Poiché anche il nuovo missile russo in
costruzione, il Sarmat, è previsto in grado di percorrere una traiettoria per
il Polo Sud, vanificando il sistema GMD americano, previsto per individuare e
intercettare un attacco dal nord, i sostenitori americani di sistemi ABM
potrebbero proporre la costruzione di nuovi siti (magari in paesi dell'emisfero
meridionale) per difendersi da nuove traiettorie d'attacco, in un'assurda
spirale di confronto militare. Il governo, le forze armate e l'opinione
pubblica americana dovrebbero rendersi conto che una difesa basata su sistemi
antimissile è irreale oggi, come lo era ai tempi delle "guerre
stellati" di Reagan, assorbe enormi risorse economiche e sostiene e
alimenta la corsa ad armamenti sempre più performanti, incluse varianti
esotiche, come appare dalla reazione della Russia e ora anche della Cina.
L'illusoria pretesa americana di acquisire la superiorità strategica
aggiungendo alle forze aggressive anche sistemi difensivi ha causato il
fallimento di negoziati per il controllo degli armamenti, ed è tuttora il
principale impedimento per significativi passi per la limitazione delle forze
nucleari. Una disponibilità americana per nuovi limiti alle difese
missilistiche potrebbe dare efficacia ai colloqui russo-americani in corso a
Vienna e aprire concreti rapporti negoziali con la Cina.