Il quartiere di Porta Romana, la
Porta Romana popolare, qui a Milano, non sarebbe la stessa se non ci fosse
Antonio. Antonio Rodio: per tutti stranoto col nomignolo di “Maradona” come il
fuoriclasse argentino, per la sua abilità calcistica, il suo palleggio
spettacolare. Per me invece, è la vedetta di Porta Romana, perché da
Porta Romana, anzi, da un perimetro molto delimitato di essa, non si allontana
mai, ed è come se la tenesse d’occhio da possibili invasori. Da qui non si
allontana neppure d’estate quando la città si svuota.
L'arco di Porta Romana
È un perimetro che
comprende l’angolo tra via Passeroni e Corso Lodi, il giardinetto di Piazza
Buozzi contiguo al chiosco rosticceria di Dorando Giannasi e il bar cinese di
via Piacenza. Lo si può trovare invariabilmente in questi luoghi dalla mattina
alla sera, quando saluta e torna a casa ubicata in un altro quartiere che
probabilmente non ama. Lo troverete seduto a bere o a sgranocchiare qualcosa,
oppure in piedi sul cantone a conversare e fumare, perché col fumo ci dà
dentro, e non importa che faccia brutto o sia bel tempo. Un perimetro di pochi
metri in tutto, come si vede: un giro di gomito, un segmento di via.
Maradona col cappello
Oramai
questo vero e proprio “cittadino” di Porta Romana, è divenuto tutt’uno col
quartiere, tanto che se scompare per qualche ora, si nota subito la mancanza.
Lo si voglia o no, Maradona è diventato un simbolo, l’icona del quartiere. Generoso,
rispettoso, educato, simpatico, disponibile, è una presenza costante e
rassicurante allo stesso tempo. Che il Cielo ce lo conservi a lungo.