Insegnanti,
medici, infermieri e operatori socio-sanitari, lavoratrici e lavoratori tutti, pubblici
e privati, privi di “green pass” perdono lavoro, retribuzione e diritti per non
rinunciare a libertà di scelta, dignità, libero esercizio del pensiero mi fa male
saperlo, non posso restare indifferente mi ripropongo allora per un “Dialogo
Itinerante” a fianco dei lavoratori respinti dal luogo di lavoro o sospesi davanti
alle sedi delle istituzioni davanti alle scuole e agli ospedali nelle strade e
nelle piazze della città con un cavalletto da campagna, carta da pacchi e
pennarelli per farci domande, ascoltare
risposte, confrontare dati e ideeprovare
a uscirne civilmente insiemeun
cittadino fiorentino propone messaggie
la ‘lettera aperta’ indirizzata al ministro delle Politiche agricoleStefano Patuanelliin vista della riunione del Consiglio dei Ministriche discuterà le richieste presentate a
Triestei passanti leggono,
discutono, parte il dialogo. La
quinta comparsa è avvenuta ieri mercoledì 27 ottobre dalle 12.00-14.00 dinanzi
al Liceo Classico Statale “Galileo”, Via Martelli, Firenze LETTERA APERTA al
Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano
Patuanelli
Trieste chiama, Firenze
risponde. Caro
Stefano, non
ti chiamerò ministro, né senatore: una volta si diceva ‘cittadino’ fra i 5
Stelle, no? Ti scrivo, oggi, perché abbiamo almeno una cosa in comune, noi:
l’amore per Trieste. Te, perché è la tua città. Io, perché ho scoperto un mondo,
quel giorno d’estate in campeggio sulla collina di Opicina (che sarebbe come
dire Fiesole per Firenze), dove i triestini amano passare le vacanze: lì mi hanno
raccontato vicende strane e drammatiche, come i “40 giorni del terrore” alla
fine della guerra. E tu sai meglio di me cosa sono state quelle terribili
settimane dopo la ‘liberazione’, guerra nella guerra, guerra dopo la guerra,
fra partigiani di una stessa libertà appena riconquistata ma subito fatta a
brandelli. Da voi ho portato allora i miei studenti a toccare con mano le
complessità di quella storia tragica, dalla Risiera nazifascista di San Sabba
alla foiba titina di Basovizza al Centro Raccolta Profughi istriani di
Padriciano. Ferite profonde nel cuore della medesima martoriata città, glorioso
centro multinazionale di una cultura che tanti punti di contatto ha trovato con
la mia Firenze. E quindi, capisci, anch’io amo Trieste, come fosse un po’ mia. E
l’amo ancora di più da quando ho conosciuto questa lotta di civiltà dei
lavoratori portuali che hai incontrato sabato: lotta di resuscitata
consapevolezza, fratellanza, dignità, che ha permesso a donne e uomini semplici
ma veraci di raccogliere attorno a sé mezza Italia. Porti, fabbriche, servizi,
scuole, università, associazionismo. E allora ti invio questa ‘lettera aperta’
perché aiuti, mi auguro, a ricordarti che hai addosso gli occhi di mezza
Italia, appunto. Ho apprezzato in passato la tua concretezza, la tua serietà,
la tua sobrietà. Voglio sperare che tu decida di non farti soltanto ‘portatore’,
in Consiglio dei ministri, della domanda di democrazia che ti ha consegnato -
con un mandato obiettivamente assai più ampio di quello locale - la delegazione
del Coordinamento 15 ottobre, accompagnata da rappresentanti interforze delle
Forze dell’Ordine, sanitari, giornalisti, categorie diverse: non solo i
portuali.
Stefano Patuanelli
Voglio
sperare che tu faccia tue le rivendicazioni di questo movimento oramai
nazionale che reclama pacificamente, e responsabilmente, il diritto
all’ascolto, al confronto, al dibattito, al dissenso. Voglio
sperare che tu rappresenti la prima eccezione alla regola, la prima crepa nel
fronte di un governo solidalmente e stolidamente sordo alle istanze di
un’importante e rispettabile minoranza della popolazione italiana (ma sarà poi
davvero una minoranza? le ultime amministrative non ci danno forse la misura di
una sfiducia ampia e trasversale? e non meritano in ogni caso, le minoranze,
democratica attenzione?). Spero
tu sia memore, Stefano, del programma di riforma radicale della politica col
quale, prima che cadessero una ad una, tutte le sue stelle, ha chiesto il
consenso al Paese il Movimento sotto la cui bandiera sei stato eletto. Con
fiducia e istintiva simpatia, Girolamo
Dell’Olio servizio
di insegnamento di Italiano e Storia
fino all’agosto 2018 presso
l’IIS “Leonardo da Vinci”, Via del Terzolle 91, Firenze.