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giovedì 28 ottobre 2021

DA FIRENZE A TRIESTE

 
Insegnanti, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, lavoratrici e lavoratori tutti, pubblici e privati, privi di “green pass” perdono lavoro, retribuzione e diritti per non rinunciare a libertà di scelta, dignità, libero esercizio del pensiero mi fa male saperlo, non posso restare indifferente mi ripropongo allora per un “Dialogo Itinerante” a fianco dei lavoratori respinti dal luogo di lavoro o sospesi davanti alle sedi delle istituzioni davanti alle scuole e agli ospedali nelle strade e nelle piazze della città con un cavalletto da campagna, carta da pacchi e pennarelli per farci domande, ascoltare risposte, confrontare dati e idee provare a uscirne civilmente insieme un cittadino fiorentino propone messaggi e la ‘lettera aperta’ indirizzata al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli in vista della riunione del Consiglio dei Ministri che discuterà le richieste presentate a Trieste i passanti leggono, discutono, parte il dialogo.
 
La quinta comparsa è avvenuta ieri mercoledì 27 ottobre dalle 12.00-14.00
dinanzi al Liceo Classico Statale “Galileo”, Via Martelli, Firenze
 
 
LETTERA APERTA
al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
Stefano Patuanelli



Trieste chiama, Firenze risponde.
 
Caro Stefano, 
non ti chiamerò ministro, né senatore: una volta si diceva ‘cittadino’ fra i 5 Stelle, no? Ti scrivo, oggi, perché abbiamo almeno una cosa in comune, noi: l’amore per Trieste. Te, perché è la tua città. Io, perché ho scoperto un mondo, quel giorno d’estate in campeggio sulla collina di Opicina (che sarebbe come dire Fiesole per Firenze), dove i triestini amano passare le vacanze: lì mi hanno raccontato vicende strane e drammatiche, come i “40 giorni del terrore” alla fine della guerra. E tu sai meglio di me cosa sono state quelle terribili settimane dopo la ‘liberazione’, guerra nella guerra, guerra dopo la guerra, fra partigiani di una stessa libertà appena riconquistata ma subito fatta a brandelli. Da voi ho portato allora i miei studenti a toccare con mano le complessità di quella storia tragica, dalla Risiera nazifascista di San Sabba alla foiba titina di Basovizza al Centro Raccolta Profughi istriani di Padriciano. Ferite profonde nel cuore della medesima martoriata città, glorioso centro multinazionale di una cultura che tanti punti di contatto ha trovato con la mia Firenze. E quindi, capisci, anch’io amo Trieste, come fosse un po’ mia. E l’amo ancora di più da quando ho conosciuto questa lotta di civiltà dei lavoratori portuali che hai incontrato sabato: lotta di resuscitata consapevolezza, fratellanza, dignità, che ha permesso a donne e uomini semplici ma veraci di raccogliere attorno a sé mezza Italia. Porti, fabbriche, servizi, scuole, università, associazionismo. E allora ti invio questa ‘lettera aperta’ perché aiuti, mi auguro, a ricordarti che hai addosso gli occhi di mezza Italia, appunto. Ho apprezzato in passato la tua concretezza, la tua serietà, la tua sobrietà. Voglio sperare che tu decida di non farti soltanto ‘portatore’, in Consiglio dei ministri, della domanda di democrazia che ti ha consegnato - con un mandato obiettivamente assai più ampio di quello locale - la delegazione del Coordinamento 15 ottobre, accompagnata da rappresentanti interforze delle Forze dell’Ordine, sanitari, giornalisti, categorie diverse: non solo i portuali.

Stefano Patuanelli

Voglio sperare che tu faccia tue le rivendicazioni di questo movimento oramai nazionale che reclama pacificamente, e responsabilmente, il diritto all’ascolto, al confronto, al dibattito, al dissenso.
Voglio sperare che tu rappresenti la prima eccezione alla regola, la prima crepa nel fronte di un governo solidalmente e stolidamente sordo alle istanze di un’importante e rispettabile minoranza della popolazione italiana (ma sarà poi davvero una minoranza? le ultime amministrative non ci danno forse la misura di una sfiducia ampia e trasversale? e non meritano in ogni caso, le minoranze, democratica attenzione?).
Spero tu sia memore, Stefano, del programma di riforma radicale della politica col quale, prima che cadessero una ad una, tutte le sue stelle, ha chiesto il consenso al Paese il Movimento sotto la cui bandiera sei stato eletto.
Con fiducia e istintiva simpatia,
 
Girolamo Dell’Olio
servizio di insegnamento di Italiano e Storia fino all’agosto 2018 presso l’IIS “Leonardo da Vinci”, Via del Terzolle 91, Firenze.