Essere adulti e responsabili. A proposito della Spigolatura di
Gaccione pubblicata martedì 21 settembre sulla prima pagina di “Odissea”
riguardante teschi e svastiche. Riguardo i teschi, tempo fa
una signora (che li aveva su un bracciale di alta oreficeria) mi disse chequell'immagine
era un'antica tradizione toscana, luogo dove la chiamano "la secca".Dunque
più grave di tutto mi sembra il fatto che molti non sanno nemmeno inventare
qualcosa dinuovo
anche se (forse) pensano di averlo fatto. Così come, in questo periodo, molti
citano a vanverala Costituzione senza averla letta, evidentemente. A costoro consiglio, in
particolare, l’art. 16,insieme al 32, è ovvio, ma anche una riflessione sull’art. 3, che affronta,
fondamentalmente, laresponsabilità (della Repubblica e delle persone) verso chi è maggiormente
in difficoltà. E, come scrive Angelo Gaccione, passi per gli
adolescenti, ma negli adulti certi comportamentisono davvero insopportabili.
D'altronde questa - purtroppo - è una società di persone cresciute solo inetà e
dove è poco presente
l’idea di responsabilità. Concetto che in me evoca sempre la frase bellissima
di Kant espressa nella Critica della ragion pratica:“Il cielo stellato sopra di me e la leggemorale
dentro di me”. Sono stati i pensatori illuministi, infatti, a cercare di
individuare i presupposti razionali dell’agiremorale dell’uomo, ma in
particolare proprio Kant, il cui approccio è strettamente connesso “conun rigoroso senso del dovere e
del rispetto della libertà altrui”; con lui, in effetti, nasce ilconcetto moderno di autocoscienza,
la coscienza che l’io ha di sé stesso, come principio delconoscere e fondamento della realtà. La
libertà costituisce un aspetto fondante dell'Etica che Kantvede
come basata, appunto, su un profondo rigore interno, un forte senso del dovere
e un granderispetto
della libertà degli altri. Con Kant, dunque, appare il concetto di coscienza di
sé come autocoscienza, nel senso in cui ancora lo intendiamo
oggi.E per
me il concetto fondante dell'etica (e della maturità delle persone, qualunque
età abbiano) ècostituito dal senso di responsabilità che deve permeare ogni aspetto
dell'esistenza (e dellaprofessione, per alcuni).
Benché, in questo mondo, vediamo spesso intorno a noi
un’assoluta mancanza di quellaconsapevolezza che permette l’esercizio della
responsabilità, sappiamo, in coscienza, che essarappresenta l’unica prova di
maturità che si possa dare: capire le proprie responsabilità e farvifronte.
E se possiamo comprendere un adolescente e/o persone con problemi particolari,
comegiustificare
un “adulto” che viene meno al suo ruolo? Che è quello, oltre che di protezione
dicuccioli
della specie (e delle persone più fragili), di esempio affinché questi abbiano
un faro che liguidi nella confusione e nell’oscurità che a tutti capita di dover
attraversare durante il tempo della propria esistenza.