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venerdì 15 ottobre 2021

LA LIBERTÀ ALLA ROVESCIA
di Vincenzo Rizzuto
 


Tra professori che fanno lezione in piazza per propagandare il no-vax, giudici che salgono sui palchi e sostengono la Destra neofascista, movimenti eversivi che devastano sedi del sindacato e ospedali, medici che rifiutano di vaccinarsi e vicequestori che invocano la disobbedienza alle istituzioni, non c’è da meravigliarsi che in Italia ci si trovi in brutte acque, in una specie di pantano in cui rischiamo di affogare senza scampo. Questa confusione in sede istituzionale è forse la causa principale, credo, dell’atteggiamento irrazionale degli oltre quattro milioni di persone che rumoreggiano ovunque digrignando i denti contro il vaccino, elevato a simbolo del male e della non libertà, di una specie di macchinazione internazionale finalizzata alla distruzione dell’umanità!
Paradossalmente, questa accanita e feroce opposizione al vaccino non si è sviluppata mentre morivano i più deboli, i più poveri e gli anziani nelle case di accoglienza: in quei giorni, in quei mesi di mattanza grande, in cui morivano oltre 130.000 persone, il popolo tutto se ne stava tappato in casa in religioso silenzio e spavento, e non si sognava nemmeno di gridare: ‘libertà, libertà’.
Adesso, invece, che la pandemia è stata circoscritta e domata proprio attraverso la tanto vituperata vaccinazione di massa e la morte appare più lontana, nelle piazze, nei porti, nelle fabbriche e nelle scuole si grida: “libertà, libertà” dal vaccino e da ogni altra ragionevole pratica di prevenzione, come se la medesima medicina fosse la causa della pandemia.
Tutti costoro non si rendono conto che, mentre essi abbaiano contro il vaccino con la pancia piena e sicuri di essere curati appena si dovessero infettare, interi continenti sono esposti miseramente alla medesima pandemia perché non possono pagarsi il vaccino e muoiono nel contempo di fame. Costoro, poi, rifiutando con il vaccino il presidio sanitario, rifiutano non solo di accettare la società civile con le sue leggi, ma attentano alla salute degli altri con cui vivono ogni giorno; e questo atteggiamento è intollerabile e, come tale, va perseguito con fermezza da parte dello Stato.
Non si può tollerare chi non riconosce il diritto degli altri alla salute, chi pretende di limitare la libertà di lavorare e muoversi in sicurezza ad una intera collettività.
Questa stessa minoranza non si rende conto infine che, dando luogo a manifestazioni di violenza inaudita contro il vivere civile, contribuisce enormemente a diffondere paure e incertezze, in seno soprattutto alle fasce più deboli della società, in tempi già piagati dalla terribile pandemia e da una crisi economica e ambientale epocale e planetaria. Da qui la gravità e la pericolosità di comportamento di tutte quelle forze politiche che, sfruttando le varie paure che la pandemia ha contribuito a diffondere tra la gente, sostengono o tollerano, ormai da troppo tempo, la violenza dello squadrismo neofascista. Contro una tale pestilenza è necessario impegnare tutte le Istituzioni democratiche e le forze politiche sane in termini nuovi, abbandonando atteggiamenti di tolleranza e di indifferenza che fino ad oggi sono stati adottati. Bisogna stare attenti, perché se le ferite alla democrazia non vengono adeguatamente curate, si rischia la cancrena!