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venerdì 8 ottobre 2021

L’ALTRA CALABRIA
di Rocco Altieri
 

Una veduta di Decollatura

Al crocevia del cambiamento. L’esempio virtuoso di Decollatura, piccolo comune calabrese.

 
In un quadro elettorale desolante il successo in Calabria della lista civica "Cambia Decollatura" indica la strada giusta per un vero cambiamento!
Decollatura è un piccolo comune calabrese di 3000 abitanti in provincia di Catanzaro con una spiccata vocazione turistica e naturalistica. Il suo territorio si estende su un'ampia vallata circondata da colline, alle pendici del versante orientale del Monte Reventino con un'altitudine che va dai 663 ai 1366 metri. La maggior parte del territorio è ricoperta da boschi, prevalentemente castagni e querce, mentre nelle zone più elevate sono presenti i faggi e nelle più basse, ontani e pioppi. Per l'alta qualità del suo ambiente incontaminato i suoi boschi sono stati compresi tra le aree protette di interesse comunitario.
A fare da contrappunto alla serenità dei luoghi, la vita amministrativa dell’ultimo decennio risulta tormentata da diffuse opacità nei comportamenti amministrativi, da inadempienze che hanno determinato il dissesto finanziario dell’ente e il conseguente commissariamento prefettizio.
Di fronte a una situazione di paralisi amministrativa si è attivato un gruppo di donne e uomini seri e determinati, al di fuori della logica divisoria dei partiti e dei loro interessi clientelari, con lo scopo di ricostruire lo spirito comunitario e avviare progetti costruttivi atti a risolvere i problemi.


Gli eletti nella lista Civica

Coerenti con un tale proposito i candidati della lista civica hanno mantenuto durante tutta la campagna elettorale un linguaggio comunicativo nonviolento, rifiutando di rispondere alle provocazioni degli avversari e di scivolare nelle accuse e nelle polemiche personali. Hanno costantemente cercato il dialogo con i cittadini, presentandosi ogni sera in una piazza diversa in tutti i rioni che compongono l’esteso comune, per dibattere i temi del programma amministrativo riguardo all’agricoltura, il turismo, il restauro degli edifici, il riciclo virtuoso dei rifiuti, l’assistenza sociale e sanitaria, i trasporti. Si sono anche impegnati per il futuro a informare costantemente i cittadini e a incontrarli periodicamente prima di deliberare. È questo il metodo della cittadinanza attiva proposto da Aldo Capitini nel dopoguerra per rendere effettiva l’omnicrazia, cioè “il potere di tutti”.
Allo scrutinio dei voti il 5 ottobre 2021 la lista civica "Cambia Decollatura" e la sua candidata sindaco Raffaella Perri sono risultate elette con il 70,65% dei voti. Un successo straordinario!
Il segreto vincente è stato proprio il gruppo affiatato di uomini e donne messisi al servizio della comunità con un serio programma costruttivo.
Aldo Capitini ha affidato la realizzazione del programma nonviolento alla forza preziosa dei piccoli gruppi: “Essi, infatti, più di altri possono fondarsi su posizioni strenue, fare emergere orientamenti chiari e ostinati, anche se saranno detti utopistici; ma l'utopia di oggi può essere la realtà di domani”. (Cfr. Il potere di tutti, Firenze, La Nuova Italia, 1969, p. 446).


Decollatura in una foto d'epoca

L'omnicrazia non nasce da strutture chiuse, da partiti e gruppi di potere, ma progredisce per opera di piccoli gruppi che dal basso, dalle periferie, costruiscono rapporti di solidarietà tra le persone, dando prova di spirito di sacrificio e di resistenza nella lotta, per affermare la propria proposta rivoluzionaria.
“Il potere di tutti” che nasce dal basso è l'alternativa radicale al potere militare, a una struttura gigantesca e centralizzata come la NATO. Di fronte a uno Stato moderno che si fa sempre più enorme, sovranazionale, imperiale, la cui capacità di distruzione arriva a minacciare il pianeta con l'arma atomica, l'omnicrazia si organizza in forme di autogoverno nei tanti villaggi del mondo, nei diversi luoghi di lavoro.
Rivive così il vecchio sogno di Gobetti che nella sua Rivoluzione liberale proponeva di partire dai Comuni per costruire un contropotere che, sviluppandosi, avrebbe soffocato lo Stato fascista.



Oggi, secondo Capitini, il problema viene ripresentato in grande, sviluppando una generale capacità di controllo dal basso, rifiutando la violenza e stabilendo continue solidarietà. Bisogna organizzare una vastissima rete di consulte locali, comitati, centri di addestramento alle tecniche nonviolente, addestrando tutti ad ascoltare e parlare, particolarmente i giovani, perché non si sentano isolati o manipolati.
Mettere in primo piano le autonomie locali non significa chiudersi in un angusto campanilismo. Nella dimensione piccola, modesta, è la possibilità di realizzare concretamente, attraverso la diretta conoscenza delle persone e dei problemi, la partecipazione dei cittadini al governo, ma ciò avverrà tenendo sempre presenti i motivi i più universali possibili, promuovendo il disarmo, la tutela dell’ambiente, l’accoglienza, la solidarietà e la cooperazione internazionale.