STATI E UMANITÀ
Scorrendo i giornali
italiani al computer, scopro che i media americani constatano che il Presidente
Biden non ha ancora fatto nulla a proposito delle critiche rivolte al
predecessore Trump, sull'assassinio del giornalista Khashoggi, da parte del
governo saudita. Personalmente penso che non lo farà, o se invece lo farà, sarà
un qualcosa che non intaccherà la sostanziale alleanza tra i due Paesi e
Israele, nelle politiche del Medio-Oriente. Lo stesso vale per il nostro Paese,
per quanto concerne i casi Regeni e Zaki, nei riguardi dell'Egitto. L'interesse
dello Stato annulla o scolora le risposte che si dovrebbero dare per la posta
in gioco, gli accadimenti trascorsi o attuali, dei nostri concittadini. Lo
Stato, nella sua esistenza, non si è mai concretizzato come ente morale, verso
l'esterno, sicuramente. In caso di alleanze quello più "forte"spia
anche i propri alleati oltre, naturalmente, gli altri che non lo sono. Oppure
se ha bisogno di gruppi militari per i propri interessi geo-strategici di un
certo tipo, ingaggia gruppi mercenari adatti alla bisogna, presumibilmente ben
pagati e con qualche libertà di comportamento.
Solo
in questo periodo storico, nucleare, il confronto tra gli Stati, gli interessi
che questi possono manifestare verso altri, pongono domande e soprattutto
risposte "pesanti". E forse proprio l'ingaggio di mercenari per certe
situazioni in cui rischio di morte dei propri militari può essere alto, è un
segno di una attenzione mai emersa in passato. Per carità nulla di grandioso,
cosa vuoi che sia la morte di qualcuno che non sai chi sia, che hai anche
pagato e che sapeva cosa poteva capitargli... Come si fa a pensare una guerra
nucleare tra alcune Nazioni che interesserebbero anche altre che non c'entrano?
Ci stiamo divertendo? E il cosiddetto primo colpo? Stiamo giocando alla
roulette? Gli Stati che hanno un vasto armamentario, ad esempio non lo hanno
ipotizzato, reciprocamente? Che ne sarà della nostra Casa Comune, il Pianeta
che abitiamo tutti, quello con le albe e i tramonti? Gli azionisti di armi pensano di potersi
recare, dopo, per un meritato riposo, alla Seychelles o a girare per gli Oceani
con le proprie barche di lusso, visitandone i porti? E i militari, i politici,
avrebbero "difeso" il loro Paese quasi distruggendolo concretamente,
e con i gas radioattivi circolanti nell'aria?
E i cittadini dei vari Stati non pensano di avere accordato ai propri governanti il mandato di poter farli morire? Non sarebbe il caso di riappr0priarsi di questa violenza loro concessa e diventarne responsabili in proprio? Certo vorrebbe dire che lo stato diventerebbe Uomo e ubbidirebbe anche alle leggi del quotidiano, quando se uccidi qualcuno vieni punito, o se pensi di essere padrone di qualcun altro lo saresti altrettanto. Sarebbe scandaloso guidare la propria vita nel rispetto di quella altrui? Ecco che i casi di cui abbiamo parlato all'inizio non ci sarebbero più, perché la forma di Stato è cambiata e ogni ferita inferta al cittadino è inferta a tutti. Ci sarebbe tutto un mondo da consolidare: leggi, scuola, sanità, clima, adatto alla situazione storica di oggi, 2021. Si potrebbero risolvere tutti i problemi di giustizia, economici, sanitari, climatici perché l'Uomo e ovviamente la Donna sarebbero i punti di riferimento per una vita di interesse comune e generale, nella distinzione e rispetto delle proprie origini. Sarei sciocco se non accettassi anche un risveglio umano, di tutti, perché comunque non ci siano più guerre e che le spese in armi possano tramutarsi in utili spese sociali. Ma la consapevolezza personale il più possibile estesa, risolverebbe i problemi in maniera definitiva, non cangiante a seconda degli interessi e alle attenzioni del momento.
Che
dire oggi dei No-Vax, non considerando chi di loro ne utilizza le posizioni per
occupare e vandalizzare sedi sindacali? Ci siamo solo noi al mondo, e i
centotrentamila morti ascrivibili alla pandemia sono poca cosa? La libertà che
ciascuno di noi ha è solo la libertà di non vaccinarsi? Non ci rendiamo conto
che la libertà complessiva della nostra vita di cittadini, l'abbiamo data al
governo, che può decidere della nostra vita o morte, se scoppiasse una guerra
nucleare? È esaustivo limitarsi solo al vaccino sì, vaccino no? Scrivere, come
ho visto a Milano in Corso Buenos Aires, che la funzionaria di Polizia che lo
ha rifiutato è una donna e non una pecora, non è limitante? Non è un discorso
da approfondire? Non c'è una responsabilità verso gli altri? Personalmente lo
credo, anche se so di persone non vaccinate che prestano molte attenzioni nei
confronti di chi li circonda, bambini compresi. Il che è già una qualche
assunzione di responsabilità. Stiamo parlando di vaccini che oggi determinate
Case farmaceutiche hanno approntato velocemente, non tanto come primo e ultimo
scopo, di salvare vite umane, ma soprattutto di profitto, impedendo, tra
l'altro di liberalizzare i brevetti affinché Paesi senza grandi capacità
economiche o industriali, potessero produrli. C'è da dire che altri
"umani" ai tempi della Peste non avevano proprio nulla per limitarne
i danni.
Ecco
la necessità di cambiare mentalità, di aprirsi al mondo di tutti, che abitiamo,
per la nostra intelligenza di persone, nella realtà che ci circonda, per una Vita
da consegnare ai nostri figli e nipoti affinché possano continuare a viverla,
stavolta, obbligatoriamente, in PACE.
[Giuseppe
Bruzzone]