Cattolici,
pacifisti di varie tendenze, uniti per obiettivi comuni, nel
rispetto delle idee proprie e altrui. Apprendo, da un'encomiabile rassegna stampa gestita
da Elio Pagani, che il Centro Pax Christi di Cecina ha scritto una lettera
aperta al Ministro della Difesa. Lettera molto "forte" che coinvolge
anche il governo di cui lo stesso fa parte, che fotografa una situazione di
scelte che non tengono conto di determinate realtà. Nucleare, climatica,
sanitaria e sociale, perché no, in cui siamo inseriti come Paesi abitanti in
una casa comune che è la nostra, di tutti, la Terra, palla rotante nello Spazio
in cui ci sono miliardi di altri corpi, che regolarmente dimentichiamo, quasi
sentendoci padroni dell'Universo. Anche se qualche Nazione sostiene e afferma
pubblicamente che loro, con le 800 e più basi militari, in tutte le sue
espressioni, nel mondo, compreso il nostro Paese, "sovranista"(!),
sono di una "pasta" diversa e quindi faresti meglio a seguire le loro
regole e non farti tante domande. Eppure, ad esempio, in quella nazione (che
cos'è la vita...) è nato uno scienziato, Sabin, che con i suoi studi sulla
poliomelite e rifiutandone la brevettabilità, ha permesso il sorriso a tanti
bambini e ai loro genitori, con l'utilizzo del suo vaccino, in
"tutto" il mondo. Concetto che dovrebbe estendersi in tutti i Paesi, considerata
la comune appartenenza alla razza umana (Einstein). In una situazione, per cui
ci fosse una guerra nucleare, questa riguarderebbe tutti gli Stati e non solo i
belligeranti (troppo abnorme questo aspetto per non continuare a parlarne).
Sarebbe giusto? Politici, militari con fior di lauree, medaglie e attestati
vari non hanno nulla da dire? Siamo arrivati a questo? Il coraggio, umano,
semplice, naturale, di chi magari ha figli, nipoti, affetti, non dovrebbe
interrompere quella corsa al conflitto dei "forti"," che porti
alla morte? Se il comportamento dei gruppi è questo, il gruppo stesso non è
composto dai singoli? Certo questo dovrebbe riguardare tutti, cittadini
compresi... Ritornando
all' inizio dello scritto e alla lettera al Ministro Guerini da parte del
gruppo Pace di Cecina aggiungo che anche chi scrive, ne ha indirizzata una allo
stesso Ministro. Angelo Baracca, invece ne ha commentato le affermazioni in un
articolo apparso su Pressenza, tempi addietro. Mi domando se non è il caso,
come recita il titolo di questo scritto, possa Avvenire (giornale compreso) un
ritrovarsi fra tante realtà per perseguire obiettivi comuni, quale adesso
preponderante, il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari che l'Italia non
ha firmato e ratificato. Certo sono informato che Rete Pace e Disarmo, di cui
fa parte la stessa Pax Christi, sta scrivendo ai nostri parlamentari per la sua
approvazione. Ma ho quasi l'impressione che sia un lavaggio della propria
coscienza e non un punto d'arrivo determinato, per contrastare questa politica
economica delle armi e della "voglia" di conflitto per mostrarsi
forti "prima". Dopo è meglio non pensarci, ché abbiamo tante vite da
vivere. E poi, non siamo un grande Paese che, nelle sue missioni di Pace all'estero,
può mostrare i propri droni da guerra? La nostra Costituzione dice questo, anche
nel suo spirito? Giuseppe
Bruzzone