Èarrivato, puntuale come ogni anno, a
visitare gli amici, ad augurar loro le buone feste e un sereno Natale. È il
librino a cui da un po’ di anni (praticamente dalla scomparsa della loro cara
mamma, la scrittrice Gina Lagorio) le figlie Simonetta e Silvia ci hanno
abituati. Si tratta di un delicato pensiero che ha una doppia funzione: rendere
omaggio alla mamma e all’artista, e tenerla desta nei nostri cuori, nella
nostra memoria. Per quest’anno è stato scelto uno scritto dal titolo L’angelo
custode che Gina aveva steso nel 1995 su sollecitazione di Serena Foglia.
Era il suo contributo ad un libro collettivo per la realizzazione del quale,
autori fra i più diversi, erano stati chiamati a dire la loro su un argomento
tanto evanescente e nello stesso tempo tanto stimolante. Gina come sempre
affronta l’argomento da par suo, con apertura mentale, con delicata ironia, con
profondità di pensiero, con rimandi culturali in cui fede, poesia, arte,
speranza, condizione delle nostre debolezze umane, si mescolano rendendo
affascinante un argomento per molti aspetti insidioso. Con leggerezza, ma evitando
ogni superficialità, la scrittrice si sofferma su aspetti a cui non sempre
prestiamo la dovuta attenzione e ci obbliga a riconsiderarli nel loro giusto
valore. Spesso li rimuoviamo per un puro atteggiamento pregiudiziale, per
partito preso, e questo non giova né all’intelligenza, né alla sensibilità.
Gina ci invita ad essere più cauti, in fondo ogni esistenza è una laboriosa
ricerca per dare un senso alla propria vita.