Sono
passati due giorni dalla scarcerazione di Patrick e un giorno da
quando ha potuto fare finalmente ritorno a casa e
abbracciare di nuovo la sua famiglia. Dopo le prime reazioni di incredulità e
di gioia tutti chi chiediamo: e adesso?
In tutti
questi mesi abbiamo lottato, manifestato, creato eventi. La nostra petizione, grazie anche agli amici di Change.org, è
diventata europea. In questi giorni, infatti, non si è parlato molto di questo. Il 7 luglio abbiamo
consegnato al presidente David Sassoli 270 mila firme in appoggio a questa
richiesta. Circa 60 mila erano di persone non italiane. Proprio per questo, passata l’euforia iniziale, siamo a ribadire che la
pratica della cittadinanza deve proseguire. I motivi sono sempre gli stessi.
Ricordiamoci che il 1° febbraio 2022 si attende l’esito del processo
che vede coinvolto Patrick e nulla è scontato. Quindi,
mentre tutti, noi per primi, aspettiamo di riabbracciare Patrick, nello stesso
tempo siamo a
ribadire proprio con più forza, la volontà di averlo come cittadino italiano ed europeo. Nel frattempo le firme hanno superato le
300mila unità, continuando a crescere e ad arrivare appunto anche da altre
nazioni. Grazie per il vostro supporto, grazie per continuare a credere in questa
battaglia.