Ci sono le buone, ma anche le cattive! L'articolo
di Romano Rinaldi ["Fabbisogno energetico e sviluppo tecnologico", Odissea
domenica 9 gennaio] ha una impostazione che chiamerei dilatando il termine
"ecumenismo energetico", più prosaicamente (ma con tutto il rispetto)
confonde a mio avviso l'indubbio grano con l'innegabile loglio.
Mi riferisco qui in particolare alle considerazioni sull'energia geotermica e
sull'energia nucleare. Della
prima mi dichiaro apertamente non esperto, ma seguendo da anni le questioni
energetiche/ambientali credo di poter dire che non tutto è rose e fiori, e vi
sono non solo delle riserve, ma anche proteste popolari nella zona geotermica
dell'Amiata per forti e preoccupanti inquinamenti dovuti alle centrali
dell'Enel. Non essendo appunto un esperto in materia mi limito a segnalare
alcuni riferimenti. I
primi risalgono non ad agitatori qualsiasi ma a denunce di Medicina Democratica,
movimento di cui faccio parte fin dalla sua costituzione: https://sosgeotermia.noblogs.org/tag/medicina-democratica/, http://www.medicinademocraticalivorno.it/attachments/article/1068/libro%20geotermia%202%20parte%20da%20pag%20103%20a%20205%20fine.pdf * Nonché,
più ufficiale, l'Ars Toscana: https://www.ars.toscana.it/files/aree_intervento/ambiente/geotermia/geotermia_e_salute/documenti/contributo_ARS_VIA_bagnore4.pdf. Non
discuto delle possibili potenzialità interessanti della geotermia, ma non tutto
appunto è rose e fiori, anche le rose hanno le spine. * Vengo,
brevemente perché il discorso sarebbe molto lungo e complesso, al nucleare del
quale mi occupo da più di 40 anni. Com'è
possibile affermare che «l’unico incidente
che ha rappresentato un grave inconveniente negli ultimi 60 anni di esercizio
di tutte le centrali nucleari nel mondo, è stato quello di Chernobyl»?
Rimosso 1979 Three Mile Island? La versione ufficiale di assenza di
conseguenze sanitarie è stata contestata da un'autorità come Sternglass (https://www.nytimes.com/1981/03/21/us/report-doubts-infant-death-rise-from-three-mile-island-mishap.html),
da J. Mangano (https://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.2968/060005010). E
i ben 4 incidenti di Fukushima dimenticati?
Importante
precisazione: la dinamica dell'incidente è stata innescata dal terremoto, vero
e proprio incidente nucleare, lo tsunami è arrivato dopo 50 minuti a ha
completato il disastro, https://www.famigliacristiana.it/articolo/micci_110611115037.aspx Windscale
1957 dimenticata? Certo era un centro di ricerca militare, e un reattore
plutonigeno, ma la proliferazione nucleare è una realtà: India, Pakistan, Corea
del Nord docent. L'elenco degli incidenti gavi potrebbe essere ben più
lungo, basterebbe guardare Wikipedia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_and_radiation_accidents_and_incidents. Proseguiamo.
Portare a modello il reattore nucleare di Olkiluoto-3 in Finlandia è davvero
paradossale: ritardi inenarrabili dall'inizio il 2005, di ben 12 anni dal
termine previsto del 2010, e costi per lo meno triplicati!
La situazione non si presenta diversa per l'Epr in costruzione a Flamanville in
Francia, da Wikipedia: «La fine dei lavori era prevista per il 2014, con un
costo stimato di 5 miliardi di euro, successivamente il costo e le tempistiche
di completamento sono notevolmente aumentate. Le ultime informazioni stimano
l'avvio del reattore a fine 2022 (?), con un costo finale di 19,1 miliardi di
euro»! Ci sarebbe moltissimo altro da dire su tutti i complessi aspetti
del ciclo nucleare, al di là del reattore, che ne fanno una tecnologia
pericolosissima e in definitiva incompatibile con l'ambiente e la salute:
dall'estrazione e la lavorazione dell'uranio, a residui radioattivi per
centinaia di migliaia di anni che la nostra insipienza lascerà in eredità a
innumerevoli generazioni a venire. Non è questa la sede, chi volesse una
schematica discussione può vedere il mio: https://www.pressenza.com/it/2021/10/perche-no-allenergia-nucleare-alcune-note-schematiche/.