Brescia. In
vista del primo anniversario, sabato 22 gennaio, dell’entrata in vigore del
Trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari, si intensifica la
mobilitazione della Campagna “Italia, ripensaci”, partita da Brescia cinque
anni fa a sostegno del Trattato di proibizione delle armi nucleari. Nelle
settimane scorse la “Rete Italiana Pace e Disarmo” e “Senzatomica” hanno
inviato a tutti i parlamentari lettere personali con tre proposte per
sollecitare passi concreti in favore del disarmo atomico. Ai
membri del Parlamento italiano è stata proposta e richiesta l’adesione
all’Appello indirizzato ai Parlamentari di tutto il mondo da parte della
Campagna ICAN: durante la XVII legislatura oltre 240 eletti avevano aderito
all’ICAN Parliamentary Pledge; è ora
giunto il momento che anche Deputati e Senatori della XVIII legislatura
facciano sentire la propria voce. Il passo successivo riguarderà la
presentazione di un documento parlamentare che riprenda la Mozione – la prima
di un Parlamento di un Paese NATO – approvata alla Camera dei Deputati nel
settembre 2017 e che già impegnava il Governo a “perseguire l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, attraverso
un approccio progressivo e inclusivo al disarmo, […] valutando in questo
contesto, […] la possibilità di aderire al trattato giuridicamente vincolante
per vietare le armi nucleari, che porti alla loro totale eliminazione”.
Nell’ottica
di “Italia, ripensaci” tutto ciò dovrebbe poi anche tradursi nel concreto e fattivo
sostegno alla richiesta che il Governo italiano possa partecipare come
“osservatore” (pur non avendo ancora né firmato né ratificato il Trattato) alla
prima Conferenza degli Stati parte del TPNW che si svolgerà a Vienna nel marzo
del 2022, nella quale troveranno spazio anche iniziative della società civile,
oltre che momenti di confronto con rappresentanti dei Parlamenti e degli Enti
locali, anche italiani (ricordiamo che sono decine i consigli comunali che si
sono espressi al riguardo nel bresciano, oltre al Sindaco cittadino, al
Presidente della Provincia ed al Vescovo). Una
mobilitazione diffusa che ha sortito nei giorni scorsi un importante risultato,
con una “Risoluzione” presentata presso la Commissione Esteri della Camera a
prima firma Laura Boldrini (e con le firme, tra gli altri, di Delrio, Fassino,
Palazzotto, Quartapelle) in cui viene chiesto al Governo di impegnarsi “a
continuare gli sforzi verso l'obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari,
rafforzando il protagonismo della diplomazia italiana in tal senso ed
articolando proposte concrete e condivise soprattutto in ambito di Unione
europea e con i partner storici dell'Italia; a
valutare […]
non solo la possibilità di adesione al trattato Tpnw, ma anche azioni di
avvicinamento ai contenuti dello stesso, in particolare per quanto riguarda
azioni di «Assistenza alle vittime e risanamento ambientale», [...] a
partecipare come «Paese osservatore» alla Prima Conferenza degli Stati Parti
del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) che si svolgerà a Vienna
nel marzo 2022, seguendo l'esempio dei Governi di Norvegia (membro della Nato)
e Germania (membro della NATO e come l'Italia Paese ospitante testate Usa
nell'ambito del programma di Nuclear Sharing) che hanno già
espresso la propria intenzione in tal senso”. Movimento
Nonviolento di Brescia