LAVORO E CARNEFICINA
La ricerca del massimo profitto, i carichi di lavoro, l’0missione
dei controlli, stanno producendo un vero e proprio massacro fra quanti con il
loro lavoro permettono all’intera nazione di stare in piedi.
Sesto San Giovanni. Di
lavoro si continua a morire. Ieri a Milano un operaio è morto e un altro è
in gravissime condizioni. I due operai sono precipitati in un vano ascensore a piazzale
Loreto da un’altezza di circa 20 metri mentre
montando un ascensore. L’operaio di 55 anni è morto sul colpo mentre il collega
di 26 è stato trasferito all’ospedale. Lo sfruttamento intensivo dei
lavoratori, la mancanza di dispositivi individuali e collettivi, il disprezzo
della vita dei lavoratori richiede una risposta immediata da parte del
movimento operaio considerato dai padroni solo carne da macello.
Per usufruire del Superbonus al 110 per cento (riqualificazione
energetica e rischio sismico) e rispettare le scadenze richieste dalla
normativa fiscale i padroni degli appalti e subappalti e cooperative, hanno
imposti ritmi e condizioni di lavoro sempre più pericolosi. Dall’inizio del
2022 sono già 4 i morti nel milanese nel settore edile.
Siamo stufi anche delle lacrime
di coccodrillo, delle chiacchiere di circostanza degli assassini, del governo,
e sindacati complici di questa mattanza operaia.
Siamo stufi di sentire La presidente di
Assimpredil-Ance, l’Associazione delle imprese edili di Milano, Lodi, Monza e
Brianza, Regina De Albertis, affermare dopo l’ennesimo omicidio di lavoratori : “ Siamo costernati per questo ennesimo infortunio”, “episodi del genere non devono
più accadere”, mentre ormai sono la “normalità”e altre frasi di circostanza.
Siamo stufi di sentire i sindacati del settore
Fillea-Cgil, Filca-Cils e Feneal-Uil, spesso complici di questi assassini, lamentarsi
e chiedere nuove leggi senza mobilitare tutti i lavoratori in uno sciopero
generale contro il governo e padroni, contro i morti del profitto e
manifestazioni contro le sedi degli industriali assassini. Siamo stufi di
vedere sindacati di base che si considerano conflittuali ignorare il problema
delle morti sul lavoro che colpiscono la classe lavoratrice. È arrivato il
momento di alzare forte la nostra voce contro i morti del profitto e scendere
in piazza con scioperi e presidi davanti alle sedi di rappresentanza dei
responsabili degli assassini, senza delegare alle istituzioni e sindacati complici
della mattanza operaia la difesa della nostra salute e sicurezza.
Comitato per la Difesa della Salute
nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio