Fossili
e nucleare. Ilcambiamentoclimaticocontinualasuainarrestabilecorsaeillimitedi1,5°Cèsemprepiù vicino. Continuando con le attuali
politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa2,7°C,dimoltooltregliobiettivifissatinegliAccordidiParigi.Eppure,glieventicatastroficiche giàoggiviviamodimostranocomeogniminimoritardonell’avviareunprocessorealeditransizione ecologica abbia effetti
tangibili e drastici sulle vite di miliardi di esseri umani. Dal 2010 ad oggi
si sono verificati almeno 1.171 eventi meteorologici estremi, pari ad una media
di 106 l’anno, provocandomigliaiadivittimeedannieconomicimiliardari.SecondoilGlobalClimateRiskIndex del2021l'Italiaèal6°postoalivelloglobalepernumerodivittimedirettedieventiestremitrail 2000 e il 2019.
Non possiamo perdere altrotempo. InquestocontestoilMITEstavalutandointerventilegatia50centraliagasfossileper20.000MW dinuovapotenzadistribuitatranuoverealizzazionieampliamenti,partediunpianofattodipiùdi 115 interventi infrastrutturali del gas tra metanodotti,
impianti di rigassificazione, impianti di stoccaggio, piattaforme di
estrazione, e altre false soluzioni come il CCS. Oltre a rispolverare
pericolose e velleitarie ricette come il nucleare. Sette ragioni perché il metano è parte del problema e non
può essere una soluzione. 1.- Peraffrontareilphaseoutdalcarbone,nonabbiamobisognodinuovecentraliagasfossile. Quelleesistentisonopiùchesufficientiadaccompagnarelatransizioneversounutilizzodiffuso e massiccio dirinnovabili.
2.- Gliinvestimentiprevistinelgasfossile,comprensividi CapacityMarket, cicosterannoalmeno 30 miliardi di euro, che verranno
sottratti alle energie rinnovabili, unica vera soluzione al cambiamentoclimatico.
3.- LamolecolaCH4(metano)hauneffettoclimalterantefinoa83voltesuperiorealleCO2edè
comunque una fonte fossile la cui combustione contribuisce al peggioramento
dell’attuale situazioneclimatica.
4.- Le capacità occupazionali di impianti rinnovabili sono
in larghissima misura maggiori rispetto a quelledicentraliagas,producendoinalcunicasiancheiltriplodipostidilavoro.
5.- L’Italiaimportail94%delgasnaturalecheutilizzaeciòportaadun’eccessivadipendenzadal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità, non mitigabile da eventuali nuove estrazionisulterritorionazionale,chenonsiavrebbeseinvestissimonellerinnovabili. 6.- L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi come
diretta conseguenza di questa politica di dipendenza dal gas fossile
indipendentemente dalla sua provenienza e non è imputabile alla necessaria
transizioneecologica.
7.- Considerati i tempi di vita di infrastrutture del
metano, un’eventuale realizzazione nel 2025 condannerebbe l’Italia all’utilizzo
del gas fossile almeno fino al 2050/2060, tempi incompatibili persino con gli
obiettiviUE.